Titolo: Harry Potter e il Calice di fuoco (HP#4)
Autore: J.K. Rowling
Editore: Salani editore
Data di uscita: 17 Ottobre 2013
Edizione originale: 8 Luglio 2000
Pagine: 655
Rilegato: 17.00 €
Fin da subito veniamo immersi in un’atmosfera inquietante con un primo capitolo che svela non solo qualche particolare in più sul passato di Voldemort, ma anche il suo imminente ritorno che terrorizza Harry e i suoi due amici fin dal primo anno ad Hogwarts.
Dopodichè eccoci dai Weasley, con un Harry emozionatissimo dopo un’estate infernale a casa Dursley. Il giovane mago ha finalmente l’occasione di conoscere meglio quel mondo di suoi simili che ha sempre conosciuto per ora attraverso il filtro di Hogwarts, ha infatti luogo in Inghilterra la finale della Coppa del mondo di Quidditch alla quale Harry assisterà insieme a Hermione e alla famiglia di Ron.
Una nuova esperienza anche per noi lettori che finalmente riusciamo a conoscere il mondo magico oltre i confini dell’Inghilterra e a questo pro c’è un’altra novità: la Coppa Tremaghi, un torneo tra le scuole di magia di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons che torna a svolgersi dopo essere stato interrotto per le innumerevoli morti dei partecipanti. Ogni scuola ha un proprio campione che deve superare delle prove. Ovviamente Harry sarà uno dei partecipanti, ma la cosa più interessante è proprio lo scontro di culture nel corso del libro, la diversità tra le scelte educative delle diverse scuole e come i maghi di differenti paesi possano tanto distinguersi quanto somigliarsi.
Oltre alle novità “internazionali” arrivano anche i primi innamoramenti, sia per Harry che per i suoi due amici Ron e Hermione. In questo libro infatti inizia ad avere spazio l’interesse di Harry per Cho Chang, così come il flirt tra Hermione e il campione di Durmstrang che manderà fuori di testa il povero Ron che ancora non capisce che succede al suo cuore.
Parlando di Ron mi è molto piaciuto leggere lo sviluppo del suo carattere, un carisma che tira fuori discostandosi finalmente dal ruolo di leale amico che scherza sempre. Dopo aver seguito Harry ed essere stato un po’ la sua ombra per quasi tre anni interi, in questo quarto libro Ron essenzialmente scoppia e per un breve periodo si rifiuta di parlare con Harry o averci a che fare. Mi si è un po’ stretto il cuore perchè l’amicizia tra i due è uno dei capisaldi di questa serie, così come la capacità di Hermione di riequilibrare i livelli di testosterone nei momenti di panico o stupidità, ma credo che una simile “litigata” ci voleva proprio a rinsaldare il loro rapporto e a dare una certa profondità.
Proprio la crescita dei personaggi è uno di quei fattori che rende questo libro un perno tra le due grandi parti della serie, che si distingue con i primi tre libri leggeri e frizzanti, nonostante i richiami alla futura guerra, e i più oscuri ultimi tre volumi. Il calice di fuoco alterna in continuazione momenti di febbricitante adrenalina e leggerezza, a situazioni più pesanti e profonde, sino ad un finale tanto emozionante quanto drammatico.
L’epilogo è infatti un susseguirsi di eventi che rendono reali i Mangiamorte con tanto di nomi e cognomi, e l’arrivo imminente di una guerra tra luce e oscurità. Harry prende coscienza infatti del suo ruolo, di chi è il suo vero nemico e di che atrocità sono state commesse in passato in nome del Signore Oscuro e quindi cosa potrebbe attendere il mondo della magia.
Una lettura incredibile per chi ama l’intera serie proprio per la capacità della Rowling di disseminare indizi e suggerimenti, spoiler nascosti e misteri da svelare tutto in solo libro. Vengono inoltre introdotti nuovi personaggi e prendono forma quelli vecchi, infatti conosciamo meglio Sirius che avrà un ruolo estremamente importante da qui in poi, così come i Weasley e Silente. Tra i nuovi non si può non nominare Malocchio Moody che però ho sempre creduto di non conoscere, un personaggio che avrà spazio più avanti, ma che in realtà in questo quarto libro viene solo descritto o interpretato.
Se vi siete fermati ai primi libri di Harry Potter credendo che l’intera saga fosse sopravvalutata, bé, credo sia il momento di ricredervi e dare una chance non solo a questo meraviglioso quarto libro, ma anche a quelli che seguono che rendono la storia di Harry e del mondo magico davvero indimenticabile.
Se invece siete tra i pochi scettici che nemmeno ci hanno provato a immergersi in queste magiche letture, vi ricordo i libri della serie e il loro ordine:
E dopo questa recensione che tanto recensione non è, sono curiosa di sapere qual è il vostro libro della saga di Harry Potter preferito e magari anche quale personaggio…sarò banale, ma il mio è Hermione, ho un debole per le saputelle, lei poi è un personaggio davvero incredibile e forte come pochi! *-*
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