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    Rainbow Book Club | Discussione CAP. 1-10 Le assaggiatrici – Rosella Postorino

    Buongiorno lettori! Chi di voi sta leggendo con il Rainbow Book Club Le Assaggiatrici? Io lo sto adorando e sono felice di ospitare la prima tappa di discussione perchè al momento questi primi dieci capitoli mi sono davvero piaciuti…ma andiamo con ordine!

    L’ambientazione del romanzo durante la seconda guerra mondiale aveva decisamente frenato il mio entusiasmo. Non che non sia propensa alla memoria di quell’infausto periodo, ma generalmente leggo per rallegrarmi ed estraniarmi ed evito in ogni modo le storie tristi e deprimenti…e si sa, in genere i libri su quel periodo lo sono più di tutti. Ma ne Le assaggiatrici si ha una nota meno drammatica, almeno per ora, tanto che ho il letto questi primi capitoli con la fame di curiosità di quando ho davanti un libro meraviglioso! 🙂



    Il tono del racconto è in effetti più leggero e un filo più spensierato, sebbene vi siano digressioni da parte di Rose, protagonista e voce narrante, sulla preoccupazione dei soldati  al fronte e ancora di più su ciò che il resto del mondo potrebbe fare se i tedeschi perdessero la guerra.

    La cosa che più mi incuriosisce è il fatto che la protagonista e le altre nove assaggiatrici di Hitler (del suo cibo) siano tedesche per l’appunto, ariane come si definisce in un’ironica frase Rose, ma non tutte si ritengono naziste né tanto meno felici di ciò che sta succedendo.

    Se da una parte i fratelli, i mariti e gli uomini al fronte in generale hanno bisogno di credere di essere dalla parte del giusto, Rose e le altre sono abbastanza lucide da sapere che solo la vittoria può salvare la Germania, ma non per i motivi che il dittatore sostiene. Un manto di cinismo malcelato che mi ha fatto per una volta osservare gli avvenimenti in modo contrario, valutando anche il rovescio della medaglia e soprattutto riflettere su cosa un uomo o una donna tedeschi avrebbero potuto fare o sapere allora, quando tutto il mondo gli era addosso e la tirannia imponeva con la forza, se necessario, una certa risposta dal popolo.

    “Heil Hitler!” due sagome scure avevano scagliato il braccio destro nella mia direzione. Lo avevo sollevato pure io oltrepassando la soglia. L’ombra era stinta sui loro volti. In cucina c’erano due uomini in divisa grigioverde. Uno aveva detto: “Rosa Sauer”. Avevo annuito. “Il Führer ha bisogno di lei.” Non mi aveva mai vista in faccia, il Führer. Aveva bisogno di me. Herta si era asciugata le mani sul grembiule e l’SS aveva continuato a parlare, si rivolgeva a me, guardava solo me, mi squadrava per prezzarmi, manodopera di sana e robusta costituzione, certo la fame mi aveva un po’ debilitata, le sirene notturne mi avevano rubato il sonno, la perdita di tutto, di tutti, mi aveva sciupato gli occhi. Ma il viso era tondo, i capelli folti, e biondi: una giovane femmina ariana già domata dalla guerra, provare per credere, prodotto nazionale al cento per cento, si è concluso un ottimo affare.

    Una storia che è iniziata in un turbine di angosce e preoccupazioni che ha però i suoi aspetti positivi, per esempio il momento in cui per la prima volta le ragazze abbassano la guardia l’una dall’altra per ridere tutte assieme. Un momento soltanto, ma quanto basta per far capire come possano sentirsi costrette, seppur pagate, ad assaggiare il cibo destinato a Hitler con il rischio di morire avvelenate, eppure con un sentimento nascente di sorellanza, perchè questo compito terrificante le lega indissolubilmente.

    Gli ultimi due capitoli di questa parte mi hanno messo un po’ tristezza, deludendo il mio precedente ottimismo, perchè una “sorellanza” ha i suoi aspetti positivi e negativi e quello che accade non è né insolito né irreale, ma è il costo della guerra e della fame, e il bisogno si sa, fa l’uomo ladro.

    Come ho già detto, una storia che con questo intrigante incipit mi ha sorpreso positivamente e ha iniziato a coinvolgermi più del previsto. Spero, proseguendo la lettura, di non aver parlato troppo presto, ma sono molto fiduciosa a riguardo. Ma adesso sono curiosa…

    Lo state leggendo con noi o lo avete già letto? Che ne pensate, vi intriga? 😉

    Ora vi saluto, questa sera proseguo la lettura perchè sono curiosissima, ma vi ricordo che le prossime tappe le potete trovare elencate sul gruppo facebook del Rainbow Book Club …mi raccomando, non perdetevele! 😉

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    10 Commento

  • Rispondi Gresi e i suoi Sogni d'inchiostro 6 Marzo 2018 at 15:01

    Ciao, Franci 🙂 Ispira tanto anche a me, e spero di leggerlo presto 🙂

  • Rispondi Rosaria Sgarlata 6 Marzo 2018 at 15:23

    Eccomi, mi sto mettendo in pari (sto mese è lento come pochi) ma già dai primissimi capitoli mi ha incuriosita.

    Quando leggo romanzi ambientati durante la seconda guerra mondiale diventa difficile decidere da che parte stare perché tutti hanno una motivazione per giustificare questa guerra. Il punto è che tanti personaggi vengono dimenticati, così come le assaggiatrici o le sarte che vestivano Hitler e i compari.

    Testimonianze di un passato che andrebbe ricordato ogni giorno, per non commettere gli stessi errori. Rosa ci racconta la sua storia e ho notato che abbiamo sottolineato lo stesso passaggio. È rimasto impresso anche a me e non nego che mi ha fatto un certo effetto…

    • Rispondi Francesca Verde 12 Marzo 2018 at 12:36

      Concordo con te Rosy, la Storia va preservata e trattata con rispetto per poter imparare e migliorare il più possibile. Per quanto riguarda "Le assaggiatrici" è tutto molto intenso e toccante, seppur semplice ma sospetto che l'autrice ha in serbo per noi una storia che non dimenticheremo facilmente!

  • Rispondi un libro e una tazza di tè 6 Marzo 2018 at 17:07

    Ciao carissima! Ho appena finito il decimo capitolo e sono corsa a leggere la tua opinione e a commentare 🙂 Come ho già detto nella presentazione del romanzo sono sempre stata affascinata da queste storie fin dal periodo delle superiori. Seppur tristi ed angoscianti (spesso alla fine mi ritrovo depressa ed in lacrime) mi attirano sempre come una calamita.
    Quello che trovo di bello in questo romanzo e che mi incuriosisce ancora di più è vedere, per la prima volta, la guerra da parte di una tedesca. Una tedesca che non vede di buon occhio la guerra con i suoi orrori, una tedesca che ha subito perdite come tutti gli altri, una tedesca che non capisce cosa abbia di speciale questo Fuhrer e che si ritrova a rischiare la vita per lui ma allo stesso a poter mangiare grazie a questo rischio.
    Quello che ho odiato è invece, passami il termine, la stronzaggine della gente che nemmeno in guerra riesce ad allearsi ma solo ad approfittare di chi è più debole.

    • Rispondi Francesca Verde 12 Marzo 2018 at 12:58

      Ciao Irene! D'accordissimo con te per quanto riguarda il fascino di un punto di vista alternativo, una visione difficile da immaginare proprio perchè poco trattata eppure tanto importante quasi quanto quella delle principali vittime dello scontro.

      Ti passo il termine e concordo.

  • Rispondi sorairo 7 Marzo 2018 at 21:06

    Ciao a tutte, alla fine mi sono aggregata anche io.
    Non sono un'amante dei libri ambientati nell'800 e nel '900, soprattutto quest'ultimo. Ne leggo pochi e solitamente leggere riferimenti ai conflitti è un criterio per evitare la lettura del genere.
    Sono riuscita a procurarmi il libro e mi sono messa velocemente in pari.
    Si fa divorare anche se Rose mi piace ed anche no,non so ben spiegare.
    Certo è che se la gente non è buona in tempi normali, non migliora in guerra.
    Almeno il cuoco è stato "buono", avrebbe potuto rovinare la protagonista.
    Io non avevo mai sentito parlare delle assaggiatrici, sono una discreta novità sul tema.
    Spero di essere comprensibile nel commento perché sto male e sono stanchissima.

    • Rispondi Francesca Verde 12 Marzo 2018 at 13:21

      Ciao! Sono felice tu sia riuscita a unirti a noi nella lettura, e ti capisco. Anche io non leggo spesso storie ambientate in quest'epoca proprio perchè legate a temi non troppo felici.

      Rose è un personaggio molto confuso, nel senso che non solo non ha le idee chiare, ma rivela cose della sua vita molto contrastanti, già anche solo sul suo rapporto con Gregor..credo quindi di capire cosa intendi dicendo che "ti piace ed anche no", vediamo come evolverà! 🙂

  • Rispondi Vivere Tra Le Righe 13 Marzo 2018 at 08:49

    Ciao Francy! Eccomi pronta a manifestare tutto l'entusiasmo che ho nei confronti di questa lettura 🙂 Sono davvero coinvolta emotivamente, la storia mi ha catturata fin dalle prime pagine! Sono un po' indietro rispetto alla tabella di marci ama in questi giorni mi rimetterò senza dubbio in pari, vista la voglia pazzesca che ho di scoprire come prosegue la vicenda <3

    • Rispondi Francesca Verde 13 Marzo 2018 at 10:52

      Ciao Ele! A chi lo dici…non pensavo mi avrebbe tanto coinvolta, e invece!
      Anche io sono un po' indietro, mi mancano circa quindici capitoli per essere in pari ç_ç

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