Titolo: La misura della felicità
Autore: Gabrielle Zevin
Editore: Nord
Data di uscita: 4 Giugno 2015
Pagine: 314
Rilegato: 9.90 € (Link d’acquisto)
Tra tutte le riflessioni che mi ha suscitato, quella sulle seconde possibilità è forse ciò che più mi è rimasto impresso: ognuno ne ha diritto, ma c’è chi le coglie al volo riuscendo a svoltare pagina, e chi invece le ignora, continuando a vivere in un perenne momento di smarrimento, senza mai ritrovare la via d’uscita dagli imprevisti della vita. Un ammonimento che non dimentico mai e che mi ha fatto alzare le antenne, rendendomi più consapevole delle mie scelte e dei miei comportamenti.
Ma i messaggi che l’autrice trasmette attraverso questo libro non avrebbero potuto colpirmi tanto se non fossero narrati attraverso uno stile semplice ma curato. Credo infatti che la semplicità della storia e il modo in cui essa è narrata siano i punti chiave di questo buon libro, in cui sono raccontate le vicende di diversi personaggi che girano intorno alla libreria Island Books. Tra questi, sono il librario AJ e la figlia adottiva Maya quelli principali, ma ogni personaggio sembra nascondere un indizio. Il filo della narrazione tocca infatti molti personaggi e le loro personali vicissitudini, tanto da farci un po’ affezionare anche alle figure di contorno.
Una scelta interessante dell’autrice è poi quella di presentare i personaggi facendoceli conoscere attraverso i loro gusti letterari, argomentati spesso nelle conversazioni. Gabrielle Zevin tramite le sue parole, riesce poi a sottolineare come la passione per i libri può unire le persone, può farle ritrovare dopo anni o far conoscere, approfondendo rapporti superficiali. La forza della lettura permea ogni pagina di questo romanzo e le è attribuito anche il merito di rendere più viva un’amicizia piuttosto che far incontrare l’amore della propria vita.
Se si parla di politica, di Dio o dell’amore, la gente mente e lo fa pure in modo noioso. Tutto quello che ti serve sapere di una persona lo capisci dalla sua risposta alla domanda: qual è il tuo libro preferito?
Un intreccio ricco di vicende in cui ogni individuo porta con sé una storia che pian piano rivela il finale, facilmente intuibile verso gli ultimi capitoli del volume, ma che si rivela essere una vera e propria sorpresa dolce amara, da rimanere senza parole!
Il filo conduttore del romanzo è proprio uno dei personaggi principale, ovvero Maya, che in modo quasi impercettibile influisce sulla vita di tutti gli altri. La vediamo crescere e diventare maggiorenne, sempre con la testa fra i libri e con una grande ammirazione per il padre che, incapace di mostrare affetto con i gesti, le regala tutto il suo sapere in fatto di letteratura con piccole perle di saggezza, lettere e pensieri sin quasi all’ultima pagina. Ma non rivelo altro, potrei fare spoiler e rovinarvi questa toccante e dolce lettura! 😉
Mi sono imbattuto di nuovo nella “Fortuna di Roaring Camp” un paio di anni fa e ho pianto così tanto che, quando prenderai in mano la mia edizione economica della Dover, vedrai che è deformata dalle lacrime. Credo di essermi ammorbidito, con la mezz’età. Ma credo pure che la mia reazione più recente a questo libro sia la prova che bisogna incontrare le storie al momento giusto. Ricorda, Maya: le cose che ci colpiscono a vent’anni non sono necessariamente le stesse che ci colpiscono a quaranta, e viceversa. Questo è vero nei libri e anche nella vita.
Un romanzo carico di amore in tutte le sue più svariate sfumature e specialmente quello di un padre per una figlia che credo sia uno dei più profondi che possano esistere. La mia valutazione è quindi un meritato 5/5, voti pieni per un libro che mi ha lasciata senza fiato e che ho letto in pochi giorni, ho fatto fatica a staccarmi dalla lettura ogni volta che dovevo e alla fine un po’ ho rimpianto di averlo letto tanto velocemente.
4 Commento
Anche a me piacque molto, quando lo lessi. Adesso vorrei leggere il nuovo romanzo dell'autrice, ma prima vorrei farmi qualche idea 🙂
Anche io sono curiosa, anche perchè dopo questo ho il terrore che gli altri non possano essere all'altezza..un effetto "alla jojomoyes" per capirci! ^^'
Ho amato questo libro dall'inizio alla fine, è una storia bellissima.
Concordo, Laura, è una di quelle storie indimenticabili per quanto toccanti! 🙂