Ma prima di parlare in modo approfondito di una delle tante sfaccettature di questo libro, vi lascio la scheda libro così che possiate saperne qualcosa in più…
Titolo: Caprice e lo stregone
Autore: Alberto Camerra
Data di uscita: 1 Febbraio 2018
Pagine: 160
Cartaceo: 13.00 € E-book: 2.99 €
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CHI È IL FAMIGLIO? Nelle leggi dell’occulto, il famiglio è un elemento indispensabile per una strega, uno sciamano o uno stregone. Ve ne sono di almeno tre tipi: quello astrale, quello elementale e quello animale. È difficile immaginare una strega senza la compagnia di un gatto nero, di un corvo, o di altro animale che amplifica la natura magica di chi si serve delle arti occulte: il famiglio unisce la strega a un altro mondo e a un altro piano, fisico oppure astratto.
Caprice, protagonista di Caprice e lo stregone, vive un rapporto particolare con il mondo animale; una forma di simbiosi che le permette di comprendere i bisogni di creature allo stato selvaggio e domestico. Ad eccezione del serpente, l’unico animale che rappresenta un autentico tabù per le capacità di Caprice.
IL GATTO COME FAMIGLIO In Inghilterra il mito vuole che i gatti siano dei demoni al servizio delle streghe, al punto che nei secoli passati erano esibiti come prove nei processi contro la stregoneria.
Non sempre la storia è stata contro i felini: nell’antico Egitto, infatti, erano considerati degli animali sacri e fatti oggetto di riti religiosi tra danze e musiche. Al tempo, se qualcuno uccideva un gatto rischiava persino la pena di morte.
Il gatto è ritenuto, per le leggende, un “famiglio”: animale che accompagna la strega e a cui quest’ultima chiede consiglio assumendone, in alcune occasioni, le sembianze. Le streghe trattano il gatto con grande rispetto: si dice che questa creatura possieda dei poteri ultraterreni e, perdendone il favore, si perderebbero anche le proprie facoltà magiche.
Dal famiglio, persino il Malleus Maleficarum – testo in latino, scritto da frati domenicani e sfruttato ai tempi dell’inquisizione per reprimere ogni forma di eresia – mette in guardia. Per gli inquisitori, invece, questa creatura è stata affidata alle streghe per mano del Diavolo, attraverso dei patti che legavano il praticante delle arti occulte alla volontà del signore delle tenebre.
CAPRICE E IL SUO FAMIGLIO Miti e credenze popolari, insomma, si mischiano nel corso dei secoli e in Caprice e lo stregone non poteva mancare la presenza di un particolare compagno animale per l’albina di Pontorson. L’incontro, all’apparenza casuale, avviene in una notte caratteristica, da sempre fedele ai riti magici: il solstizio d’estate. La giovane si reca nella boscaglia per raccogliere le erbe necessarie ai suoi sortilegi di magia bianca, ma è presto distolta dalla ricerca a causa di alcuni cupi versi animaleschi, oltre al sinistro miagolio di un gatto. Lo scoccare della mezzanotte sancisce la presenza del felino nella vita della ragazza. Ed è una fortuna inaspettata, perché sarà proprio Minuit, il gatto nero, ad aiutare la strega nel momento del bisogno, grazie alla sua capacità di avvertire presenze negative e malvagie. Il famiglio, arrivato nella notte del solstizio d’estate, sarà un alleato aggiunto per Caprice. Insieme a un sottile e profondo segreto, qualcosa che potrebbe sconvolgere l’esistenza della strega albina più di qualsiasi altro evento accadutole nel resto della sua giovane vita.
Ho parlato di sorprese, e in effetti parliamo di un PREMIO per chi partecipa a questo blgotour. Di cosa sto parlando? Molto semplice:
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Ed ora vi saluto, ma sono curiosa di sapere…
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