Titolo: La lama dell’assassina (Throne of Glass #0.1-0.5)
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Data di uscita: 25 Ottobre 2016
Pagine: 402
Cartaceo: 12.50 € E-book: 7.99 €
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Nel primo racconto, L’ASSASSINA E IL SIGNORE DEI PIRATI, si ha il primo vero cambiamento. Nasce in lei infatti una sorta di consapevolezza reale di ciò che c’è dietro il regno in cui vive, quando viene a contatto direttamente con la tratta degli schiavi. Sorge un senso di ribellione, di rivolta che la convince ad andare contro gli ordini del suo Maestro e padrone Arobynn Hamel. Oltre ad una svolta di coscienza, si inizia a intravedere un briciolo di collaborazione e coalizione tra lei e Sam Cortland, personaggio che ho amato dall’inizio alla fine.
Il secondo racconto, L’ASSASSINA E LA GUARITRICE, è un po’ più rilassato e angoscioso al contempo. Celaena è in attesa di partire per il Deserto Rosso, luogo dove dovrà trascorrere un mese come punizione per aver fatto saltare l’affare di Arobynn. Questa novella tira fuori forse il lato peggiore di lei, quello riottoso e arrogante, ma aggiunge un ulteriore tassello alla costruzione e alla comprensione del personaggio.
Nel terzo racconto, L’ASSASSINA E IL DESERTO, ci viene invece presentata una Celaena più ingenua e acerba, forse è solo in questa novella che vediamo realmente la sedicenne che c’è in lei. In un luogo sconosciuto, circondata da estranei e sotto esame, vengono finalmente alla luce le sue imperfezioni come giovane umana e questo le da a mio parere maggior realismo, oltre ad avere la conferma che il gesto eroico della prima novella non è stato semplicemente un capriccio o un episodio a sé. I suoi valori stanno veramente cambiando.
Il quarto racconto invece, L’ASSASSINA E IL MALE, la porta a scontrarsi con il suo passato e le origini del suo essere. La nuova Celaena torna alle abitudini di quella vecchia e sembra essere una veste che non le calza più così a pennello, sebbene pian piano sembri riadattarsi. Ciò che la scombussola più di tutto però è l’incontro con Sam e alcune rivelazioni sul suo conto che aprono ai suoi occhi una nuova prospettiva, forse un po’ troppo carica di ingenua speranza.
Nel quinto ed ultimo racconto invece, veniamo subito posti di fronte alla cruda realtà del finale scelto dall’autrice, quello in cui poi ritroviamo Celaena nel primo libro della serie. Ne L’ASSASSINA E L’IMPERO, ogni male affrontato nelle precedenti novelle torna più intenso e amplificato di prima. La speranza viene inghiottita in una nube di tradimento, malvagità e freddi calcoli cospiratori, e sì, ammetto di aver pianto, perchè dopotutto io ho continuato a sperare in un lieto fine.
La lama dell’assassina si rivela quindi essere una raccolta di novelle prequel che mette in luce la precarietà del mondo in cui è ambientata la saga, le differenze e le prospettive dei diversi personaggi, oltre a mettere un grande focus su ciò che ha trasformato l’Assassina di Adarlan in Celaena Sardothien, schiava alle miniere di Endovier. Percorso che mi ha sempre incuriosita da quando ho letto il primo libro circa due anni fa e che finalmente ho potuto conoscere.
Non darò una valutazione a questo libro, ma ve lo consiglio caldamente se avete amato i libri della serie principale o se avete intenzione di leggerli presto. La lama dell’assassina è infatti un prequel che dà un valore aggiunto all’intera saga, regalandoci piccole emozioni e lasciandoci pian piano entrare nei meccanismi dell’universo ideato dalla Maas, preparandoci quindi alle origini della storia di Celaena.
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