Prima di iniziare però a parlarvene in modo approfondito, vi lascio la scheda libro, con qualche info su libro e autrice! 😉
Titolo: Nostalgia di Cartapesta
Autore: Maria Caterina Basile
Editore: AUGH! Edizioni
Data di uscita: 20 Settembre 2018
Pagine: 82
Cartaceo: 9.90 €
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L’intera storia è infatti scritta dal punto di vista di Totò, Salvatore D’Amato, ragazzo nato e cresciuto nella provincia di Lecce che si ritrova improvvisamente a non riuscire più a fare i conti con il suo passato, ma ancora di più con quel presente che sembra togliergli tutto, persino la vita per certi versi. La sua bolla è il negozio dello zio Enzo, un cartapestaio che è ormai l’unica ancora di quel trentenne tormentato.
Il personaggio di Enzo è forse la chiave di questo romanzo, un uomo mite e tranquillo, dai forti valori morali e dal cuore immenso. Una personalità positiva, dalla saggezza persistente, ed è questo suo spirito che richiama nel giovane il desiderio di tornare ai vecchi valori, alla vita semplice, a quell’esistenza senza fronzoli fatta di piccole cose, ma sopratutto di sorrisi.
Un mago, mi dicevo, lo zio Enzo doveva essere un mago, perché mi offriva un rifugio incantato dov’ero al sicuro. Niente urla, pianti, minacce: in quel luogo regnava il silenzio della creazione, interrotto solo dal debole vociare della strada e dal “buongiorno” o “buonasera” di qualche acquirente.
Queste 82 pagine raccolgono al loro interno l’evoluzione di Totò, il suo risveglio da quel torpore di sofferenze, ed è con maestria che l’autrice ci narra questo cambiamento, attraverso una prosa a sprazzi poetica, un’armonia in crescendo che pian piano va sempre più verso una dimensione spirituale della vita. Ed è all’apice di questo crescendo che Totò finalmente ritrova sé stesso. Ma ciò che conta, come si dice spesso, non è la metà, ma il viaggio.
82 pagine che si rivelano in realtà troppo poche in effetti per un grande sviluppo di trama, ma proprio per questo risulta tanto facile addentrarsi ed immedesimarsi nelle emozioni, nello stato d’animo di questo protagonista bloccato dal passato, ed è giusto così dopotutto, perchè il fulcro del romanzo è proprio questo: il cambiamento, l’evoluzione, la crescita.
La consapevolezza è ciò che sblocca Totò, ma se c’è una morale da trarre da questa storia credo sia che, se ci si lascia aiutare, qualsiasi prova impossibile che la vita ci pone di fronte, diventa un semplice gioco con cui confrontarsi. Il vero ostacolo siamo noi, i nostri pregiudizi e le nostre aspettative, i nostri limiti che ci auto imponiamo magari per uniformarci o per tentare quanto meno di riuscirci, eppure è proprio nel diverso, e in questo caso nel sapore della vita semplice, che finalmente possiamo capire davvero noi stessi.
Quanti anni ho lasciato passare, stordendo la mia anima di tristezza, non permettendole di deliziarsi del sole! Inchiodato dall’angoscia, ho smesso di sentire. Adesso cammino nel mio paese-presepio. Il passato alle spalle, non più così vicino da farmi incespicare nel presente che calpesto. Futuro radioso di un cuore che ama tingersi d’azzurro gli occhi e le mani.
E a proposito di vita semplice, questo libro non è solo un grande turbine di emozioni, è anche la riscoperta dei valori di una volta, dei lavori di una volta, di tutti quei piccoli insegnamenti che solo un anziano può darci, ed è quindi una riflessione in silenzio, un gesto quotidiano, un sorriso inaspettato e una visione nuova e vecchia al contempo della vita.
Nostalgia di cartapesta è quindi una storia che non ha uno sviluppo di trama vivace o sorprendente, fattore su cui in effetti bisognerebbe lavorare, ma semplicemente è il momento topico di ogni vita scritto nero su bianco.
Personalmente ho apprezzato molto questo romanzo, proprio perchè io quella tappa l’ho appena raggiunta, o meglio, questo è per me un periodo di transizione e ho sentito molto vicino a me le sensazioni di Totò, quella perdizione apparentemente senza fine, e poi la semplicità che d’improvviso colora tutto quanto. Forse è proprio per questo che ho amato molto questa lettura.
Predispongo l’anima al bello. Perdono. Perdono gli schiaffi le botte, le offese. Creo meraviglia con lo sguardo, con i miei occhi coloro il mondo di stupore. Stasera tutto è equilibrio e bellezza intorno a me. Tutto ha un senso.
Consiglio quindi questo libro a chi come me ha passato o sta passando un periodo negativo, che si intensifica giorno dopo giorno, ma che come Nostalgia di Cartapesta ci insegna, non può che finire, lasciando che il tempo e la vita facciano il proprio corso.
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