Titolo: Trilogia della città di K
Autore: Agota Kristof
Editore: Einaudi
Prima pubblicazione: 1986
Pagine: 384
Cartaceo: 13.00 €
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E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la “Trilogia della città di K” ritrae un’epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.
TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K è una storia che mi ha entusiasmato sin dalle prime pagine, nonostante cover e sinossi mi han sempre messo un po’ di angoscia. Non sapevo però cosa aspettarmi esattamente da questo libro esaltato da molti e altrettanto osteggiato. Ciò che però si capisce anche solo dall’incipit è il particolare approccio dell’autrice nel raccontare, quello stile incalzante, che mette curiosità, ma allo stesso tempo crudo e spregiudicato.
Il volume si compone di tre libri, nel corso dei quali l’autrice, Agota Kristoff, evolve lo stile e la narrazione a seconda della necessità. Nel primo libro per esempio troviamo una narrazione in prima persona plurale, nel secondo in terza persona e infine nell’ultimo è un racconto in prima persona che svela i segreti dell’intera storia, lasciando però sul finale altrettanti misteri. Tutti e tre strutturati con una serie di brevi capitoli, ognuno su un determinato aspetto della vita del protagonista e dei protagonisti.
Il bello di questo libro è in effetti la duplice interpretazione che se ne può trarre, quella trama che diventa un mistero, una narrazione che sembra così reale eppure illusoria. Una storia incredibilmente geniale a mio parere, che ci permette di ampliare il nostro ruolo di lettori sino ad essere interpretatori espliciti del racconto. Una lettura che si rivela essere un gioco, una sfida per il lettore che non può che rimanerne ammaliato, appassionandosi sì alla storia dei protagonisti, ma diventando sempre più diffidente delle loro parole e soprattutto del punto di vista offerto dall’autrice.
Un libro che si rivela non solo un meraviglioso mistero da districare, ma anche un crudo racconto di ciò che furono gli anni intorno alla seconda guerra mondiale, la forza dei legami d’infanzia e quello che fu per molte persone perdere i propri cari, senza dimenticare le dirette conseguenze dell’occupazione, la vita di chi collaborò e di chi subì senza dire nulla.
Trilogia della città di K è quindi un libro, una storia, che merita a mio parere di essere tra i titoli più geniali e appassionanti del ventunesimo secolo, sicuramente un libro che consiglio caldamente di affrontare, per uscire dai propri schemi di lettori e immergersi in una storia complessa e intricata, perdendosi nei meandri della mente umana, ma leggendo al contempo di un contesto storico così tanto narrato e mai raccontato del tutto.
Ma adesso sono curiosa si sapere se lo avete letto e cosa ne pensate, se vi ispira o se invece pensate sia un libro che non leggerete mai…insomma, aspetto un vostro feedback per un’intrigante discussione librosa, e nel frattempo vi auguro una splendida giornata! 😉
6 Commento
Non l'ho ancora letto, ma anche io ce l'ho nella lista dei recuperoni da fare!
Ciao Gaia! Spero possa piacerti, poi se mai riuscirai a leggerlo, fammi sapere che ne pensi! 😉
Io vorrei leggerlo, prima o poi. Ho letto tante di quelle recensioni positive, che ancora non comprendo i motivi per cui non l'ho ancora letto 🙂
Dai dai, sono curiosa di sapere che ne pensi!! 😉
Finito ieri. Un libro, anzi, forse è meglio dire tre libri, che ti rimangono dentro. Non ho mai letto un libro due volte e credo che stavolta farò un eccezione. Lo lascerò riposare un po’ e poi proverò a rileggerlo nuovamente stavolta con un’altra chiave di lettura.
Sì, è un libro (tre) che merita l’eccezione, anche io lo rileggerò molto volentieri, sicuramente cogliendo molto di più! 🙂