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  • Recensione / Review Party

    Universum – Giorgio Costa

    Buon pomeriggio! Come ormai saprete, il genere fantascientifico è il mio preferito e spesso mi ritrovo a lamentarmi del fatto che in Italia ci sono davvero pochissimi autori di questo genere letterario a cui viene dato spazio, e quando capita le mie aspettative sono talmente alte che finisco per rimanere delusa. Tuttavia in occasione del Review Party organizzato per la sua uscita in libreria, vi parlo oggi di un meraviglioso romanzo di fantascienza che ha invece saputo catturare tutta la mia attenzione. Il titolo è UNIVERSUM. CRONACHE DI PIANETI RIBELLI, di Giorgio Costa, una storia di cui vi parlerò meglio dopo avervi dato qualche info in più, ma che vi assicuro se amate il genere è da leggere! 

    Per l’organizzazione di questa iniziativa vorrei ringraziare Mara di Romance e altri rimedi e la casa editrice per la copia omaggio da leggere in anteprima. Ho adorato questa storia, e sono felice di aver avuto occasione di leggerlo appena uscito perché forse col tempo avrei perso l’entusiasmo, invece trovo sia un libro made in Italy che ben difende la “fantascienza italiana”. Ma bando alle ciance, passiamo subito alla scheda libro e alla recensione! 

    TITOLO Universum. Cronache di pianeti ribelli
    AUTORE Giorgio Costa
    EDITORE Mondadori
    DATA DI USCITA 3 Dicembre 2019
    PAGINE 344
    CARTACEO 19.00 €  |  E-BOOK 9.99 €
    (CLICCA SULLA COPERTINA PER ACQUISTARLO)

    Giorgio Costa è professore universitario, batterista rock, da sempre appassionato di fantascienza. Vive a Milano con la moglie e le tre figlie. Questo è il suo primo romanzo.

    È il tuo momento. I ribelli stanno venendo a prenderti. Sei prigioniero su Platox Blu, quando una nave imperiale approda al porto. Cinque anni fa, i monaci Simbeliani hanno ucciso i tuoi genitori e preso il potere. Tu, ancora bambino, sei diventato un loro adepto, ma il tuo sangue non poteva mentire. Ti sei ribellato e loro ti hanno confinato qui, condannandoti ai lavori forzati nelle miniere di pitrite. La tua infanzia dorata sulla luna di Dana è un ricordo troppo lontano e troppo doloroso. Il tuo ultimo saluto con Mira, quando ti ha regalato il ciondolo di Virilio, promessa di un’amicizia oltre i confini dello spazio e del tempo, fa parte di un passato che fino a oggi hai voluto dimenticare. Ma qualcosa sta per cambiare. Le riserve di Virilio, la pietra che permette alle astronavi di immettersi nella Trascendenza e viaggiare per distanze incommensurabili in pochi istanti, si stanno esaurendo. Per la ribellione, questo è il momento per sferrare l’attacco finale all’impero. Tu sei Tom Rivert e tuo padre aveva fatto una scoperta che avrebbe potuto cambiare le sorti di Universum, ma è stato fermato dal diabolico Simbelius. Ora hai una scelta: puoi cambiare il destino di Universum, puoi accogliere la chiamata dei popoli e dei pianeti che si stanno ribellando al governo dispotico di Simbelius, puoi rivedere Mira, i suoi occhi, il suo sorriso. È diventata anche lei una ribelle. Non è più una bambina, ora è una donna. La riconoscerai? E soprattutto: sarai pronto a riconoscere il tuo dono, il tuo potere, per farne il migliore uso? Una vecchia gloria della flotta imperiale, il capitano Denon Makar, è pronto a tuffarsi nel vuoto con te. Con lui, una compagnia della quale fanno parte Yori, un bambino speciale – lo chiamano il figlio del cosmo -, Adelmian, l’ultimo dei Cercanti, e Rathi, un tremeriano, il tuo migliore amico. Un respiro, due, tre. Guardi il cielo stellato, i pianeti. È il tuo momento. Lo sai, lo hai sempre saputo.

    RECENSIONE

    Come accennato la fantascienza non è un genere facile, i lettori di questo filone letterario sono estremamente esigenti e qui in Italia gli autori davvero bravi le cui opere sono pubblicate sono pochi, per noi lettori è dunque quasi impossibile fidarci fin da subito della loro penna e iniziando questa lettura mi sono sentita estremamente guardinga, nonostante l’entusiasmo. Molto spesso gli scrittori del genere cadono infatti nel vizio di raccontare per filo e per segno i mondi complessi in cui le loro storie sono ambientate, altre volte lasciano spazio solo all’azione e magari ad incredibili guerre interplanetarie lasciando in sospeso però un po’ troppe nozioni, nel caso di UNIVERSUM questi due aspetti sono perfettamente amalgamati e credo sia stato questo a permettermi di apprezzare tanto questa storia.

    UNIVERSUM mi ha fin da subito appassionata, mi sono ritrovata tra gli intrighi politici e religiosi di un impero costruito sulla distruzione e sull’inganno. In breve, uno dei miei scenari preferiti. In questa storia entrano in gioco davvero moltissimi fattori e se all’inizio l’autore ha ingranato la marcia forse con troppa poca decisione, dopo circa cinquanta pagine l’azione ha finalmente iniziato a rendere più ritmica questa lettura.

    Il mio unico problema con questo libro è stato in effetti nei primi capitoli, quando seguendo le vicende del capitano Makar mi sono trovata spesso a leggere lunghe parti quasi divaganti sulla struttura dell’impero, sulle dinamiche interne al sistema religioso e politico e tutta una serie di dettagli che per quanto mi hanno sicuramente aiutata a entrare nel vivo di quel mondo letterario, avrei preferito l’autore fosse un pizzico più stringato. Ma come detto è solo una prima fase, dopodiché veniamo catapultati in un intreccio di trama denso e ricco di azione.

    In particolare è al fianco del capitano Denon Makar che conosciamo la capitale dell’impero, le “fumose” retrovie politiche e iniziamo a sentire odore di ribellione, così come il titolo del volume aveva promesso. Makar è stato forse il mio preferito, il personaggio che più di tutti mi è sembrato ben costruito, ma fortunatamente non è l’unico e dopo aver conosciuto la sua storia, il suo passato e gli avvenimenti che lo trasportano nel fulcro di questo racconto, l’autore ci fa conoscere Tomas Rivert, spostando il punto di vista su di lui e regalandoci un altro spaccato di realtà.
    Anche in questo caso veniamo a conoscenza del passato del personaggio, attraverso scorci curiosi e appassionanti storyline a mala pena accennate che sembrano promettere grandi emozioni e risvolti di trama.
    L’intreccio viene arricchito dalla costruzione del personaggio, dalle emozioni e dalle speranze recondite, ma soprattutto da una serie di scene movimentate che rendono tutto estremamente leggero.

    Il punto forte di questa lettura sta proprio nel fatto che non è mai noiosa nè scontata, i misteri hanno un perché e i colpi di scena sono ben ponderati. Lo stile di Giorgio Costa è estremamente flessibile, entusiasmante, si passa da momenti di grande sentimento e scene d’azione incredibili. Il ritmo è ben calibrato e con un simile equilibrio è facile scoprire la scorrevolezza di questo racconto. Superato infatti lo scoglio già citato dei primi capitoli, veniamo travolti da un intreccio appassionante e quasi disarmante, una lettura che definirei travolgente e che nel giro di due giorni sono stata in grado di leggere e fare mia.

    Il tessuto di questa storia richiama saggiamente a space opera già note, ma nulla si è rivelato banale e come lettrice amante di questo genere spesso mi sento rassicurata nel ritrovare dei punti fermi, soprattutto vista la mole di informazioni di cui ogni differente universo narrativo sembra essere intriso.

    Della trama invece non vi dirò nulla, come sempre lascerò a voi il piacere di scoprirla, perché come avrete capito consiglio questa lettura a chi ama le space opera, a chi è un neofita curioso e cerca una lettura per capire se la fantascienza è mostruosa o meravigliosa, ma sopratutto consiglio questo libro a chi desidera sostenere la letteratura di fantascienza made in Italy e una storia che in conclusione merita davvero l’attenzione dei fan del genere.

    Ed ora vi saluto, vado a immergermi in una nuova avventura librosa, ma vi lascio con un paio di domande rivolte all’autore, Giorgio Costa, che si è gentilmente prestato a un’intervista, non sia mai che vi incuriosisca ancora di più! 😉

    Quali sono i tuoi autori preferiti? Hanno influenzato in qualche modo il tuo modo di scrivere questo romanzo?

    Potrei citarne moltissimi e molto diversi fra loro. Andrò per grandi aree. In primo luogo vorrei citare H.P. Lovecraft che è riuscito a coniugare la mitologia – una concezione di eoni – il tempo remoto che può tornare, con un’attitudine lucida e razionale, tanto da risultare quasi straniante e allucinatoria. Riguardo alla fantascienza le influenze sono molteplici ma se devo fare un nome che sento vicino per molti motivi è quello di Valerio Evangelisti, per la commistione tra futuro e passato nel ciclo di Eymerich. Parlare di Evangelisti mi porta inoltre a un’altra mia passione letteraria, ovvero i grandi romanzi di avventura dell’Ottocento, da Stevenson a Dickens, passando per Salgari, Conrad, Verne e, per ritornare vicino alla fantascienza, Wells. Quando ho citato Lovecraft ho parlato di miti e lo studio dei miti, della storia delle religioni e della spiritualità è uno dei miei principali interessi. In questo campo ci sono studiosi che, anche se sono saggisti e non romanzieri, hanno rappresentato un’influenza determinante per me: Campbell, Frazer, Eliade, Jesi, Cassirer, Jung, Guenon e Coomaraswamy, sui loro libri ho passato decenni. Queste influenze in Universum si possono cogliere in diversi livelli: in un senso generale emerge nel libro la mia concezione della spiritualità e una visione del tempo e della storia. Inoltre nella toponomastica dei luoghi, nell’onomastica dei personaggi, nelle citazioni delle Gesta di Xanty e in altri libri, sono criptati riferimenti alle tradizioni religiose, esoteriche e spirituali del nostro mondo…

    Qual è il personaggio che rispecchia maggiormente la tua personalità, quale il tuo preferito e quale quello meno?

    In passato sono stato un Tom Rivert. È uno che assume delle pose che a volte possono sembrare arroganti e magari anche fastidiose, ma lo fa perché ha una natura ipersensibile, empatica e fragile. In realtà quelle che cerca di nascondere sono le sue caratteristiche di maggior forza, ma lo capirà durante la storia. Oggi sono decisamente più un Denon Makar, più disincantato, più riflessivo… ma il fuoco non si è spento ancora. È meno visibile, ma arde.
    Un personaggio che mi piace molto è Adelmian. Uno spirito libero. Uno che ha dedicato la sua vita alla ricerca spirituale attraverso la cultura e il viaggio.
    Mi ha deluso Joshua, lo stimavo, ma… niente spoiler!

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