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  • Recensione

    La felicità del cactus, di Sarah Haywood

    Buongiorno Readers! Se mi seguite su Instagram saprete che poco prima di Natale mi sono persa in un romanzo fuori dalla mia comfort zone che mi è stato consigliato da mia cognata diversi mesi fa e che finora non avevo avuto il coraggio di affrontare. Non è infatti di genere fantasy il titolo di cui vi voglio parlare, ma si tratta de LA FELICITÀ DEL CACTUS, romanzo di narrativa contemporanea di Sarah Haywood che sebbene mi abbia indisposto per il carisma cinico e senza emozioni della protagonista, in realtà ha fatto crollare pian piano le mie riserve, facendomi infine versare qualche lacrimuccia e sorridere dalla gioia. Vi lascio qualche informazione su libro e autrice e poi il mio pensiero su questa lettura! ^^

    TITOLO La felicità del cactus
    AUTORE Sarah Haywood
    EDITORE Feltrinelli
    DATA DI USCITA 14 Giugno 2018
    PAGINE 362
    CARTACEO 15.00 €  |  E-BOOK 6.99 €
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    Sarah Haywood è nata a Birmingham. Dopo gli studi in Legge, ha lavorato come avvocato e come consulente legale. La felicità del cactus (Feltrinelli, 2018) è il suo primo romanzo, acclamato in Inghilterra come uno degli esordi più attesi dell’anno, selezionato dalla catena di librerie WHSmith per la loro campagna promozionale per i nuovi talenti 2018 e in corso di pubblicazione in 7 paesi. Vive a Liverpool insieme al marito e ai due figli.

    A Susan Green non piacciono le sorprese: vuole avere tutto sotto controllo. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e spigolosa. Ma la vita di Susan è perfetta… per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura per una sola persona, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo molto civile con un gentiluomo che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza inutili sdolcinatezze. Guai perciò a chiunque tenti di abbozzare un maggior coinvolgimento emotivo e di accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. E l’aplomb di Susan inizia a vacillare quando deve fare i conti con un lutto improvviso e con la prospettiva, del tutto implausibile secondo lei, di una gravidanza. All’improvviso il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Ma proprio quando Susan teme di non riuscire più a fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più impensabili. E l’inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire.

    RECENSIONE

    LA FELICITÀ DEL CACTUS è un libro che si è rivelato spinoso fin dall’inizio, ebbene sì, questo gioco di parole rende perfettamente l’idea della trama, delle sensazioni che ho provato leggendolo, della stessa protagonista e della sua evoluzione.

    Essendo fuori dalla mia comfort zone avevo qualche remora su questa lettura, inizialmente in effetti ho faticato davvero molto a entrare in sintonia con la lettura perchè non riuscivo a farlo con la protagonista. Susan Green è un vero osso duro, o meglio un cactus inavvicinabile, sia come donna che come persona, un personaggio che mette i bastoni tra le ruote alla sua storia e alla penna dell’autrice, con un carattere poco socievole e poco piacevole, una mania del controllo assoluto, e una ferrea logica alla quale proprio non può rinunciare.

    Ammetto per che so essere molto diretta: non mi piace girare intorno alle cose, credo sia una perdita di tempo. L’ambiguità crea imbarazzo e incomprensioni, quando va bene. Quando va male, dà agli altri la possibilità di approfittare dei tuoi punti deboli.

    Eppure, anche i cactus più spinosi alla fine fioriscono ed ecco che pian piano l’autrice ha dato modo alla protagonista di sciogliersi, abbandonarsi di tanto in tanto alle proprie emozioni, di scoprire le proprie origini e la verità sul proprio passato, ed è ritrovando sé stessa che Susan finalmente “fiorisce”, MA non vi svelo di più, potrei fare spoiler ed è un libro che merita di essere letto e apprezzato così com’è.

    Quello che posso svelarvi è che al passo con il cambiamento e l’evoluzione della protagonista, anche la narrazione prende una piega più solare, nonostante alcuni momenti tenebrosi e drammatici, l’autrice ci da il tempo di conoscere Susan, apprezzare la sua realtà, sospirare, gioire, piangere (sì, ho versato anche qualche lacrimuccia), insomma, Sarah Haywood con una magia inspiegabile riesce pian piano a coinvolgere il lettore in una sfera emotiva a 360°, dando a questa storia un pizzico di amarezza, quella che basta per riuscire a gioire al fianco della protagonista nei momenti più felici.

    All’improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo nuovo mondo, ma va bene così.

    Diversamente dalle mie aspettative, ho amato la penna di Sarah Haywood e soprattutto la vicenda dolce-amara che ha voluto raccontarci, una storia di crescita personale, riscoperta e nuove possibilità, il tutto condito da un innegabile senso di profondo legame con il passato.

    Ed ora vi saluto, mi immergo in una nuova ed entusiasmante lettura, nel frattempo sono curiosa di sapere se avete letto questo libro e cosa ne pensate, se conoscevate Sarah Haywood come autrice e se con questa recensione magari vi ho un pizzico incuriositi a leggere il libro, dai dai che è una storia splendida! 😉

    franci
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