Libri, Libretti, Libracci
  • Graphic Novel / Recensione

    Il porto proibito, di Teresa Radice e Stefano Turconi

    Buongiorno lettori! Torno a parlarvi di meraviglie grafiche, o meglio di graphic novel perchè la mia ultima lettura è stata IL PORTO PROIBITO, di Teresa Radice e Stefano Rusconi, lei sceneggiatrice lui artista, che insieme hanno reso questo racconto davvero incredibile. Personalmente ho amato molto questo libro, l’ho trovato meravigliosamente armonioso e coinvolgente, ma cercherò in questa recensione di essere il più oggettiva possibile, promesso! Nel frattempo, ecco qualche informazione su libro e autori…

    TITOLO Il porto proibito
    AUTORE Teresa Radice, Stefano Turconi
    EDITORE Bao Publishing
    DATA DI USCITA 3 Novembre 2016
    PAGINE 319
    CARTACEO 27.00 €  |  E-BOOK 8.48 €
    (CLICCA SULLA COPERTINA PER ACQUISTARLO)

    Nell’estate del 1807, una nave della marina di Sua Maestà recupera al largo del Siam un giovane naufrago, Abel, che di sé ricorda soltanto il nome. Diventa ben presto amico del primo ufficiale, facente funzioni di capitano perché il comandante della nave è, a quanto pare, scappato dopo essersi appropriato dei valori presenti a bordo.
    Abel torna in Inghilterra con l’Explorer, e trova alloggio presso la locanda gestita dalle tre figlie del capitano fuggiasco. Ben prima che gli possa tornare la memoria, però, scoprirà qualcosa di profondamente inquietante su di sé, e comprenderà la vera natura di alcune delle persone che lo hanno aiutato.

    RECENSIONE

    IL PORTO PROIBITO è un grande viaggio, e non parlo della mole del volume che poco influisce sulla lettura, ma sulla trama che va sviluppandosi nel corso dei quattro atti che compongono la storia. Una storia ricca di sentimento, emozioni, poesia, avventura. Veniamo scaraventati nell’epoca dei grandi viaggi per mare, dalle navi della marina inglese a quelle che tracciano rotte commerciali. Accompagnati dai versi di Colerdigde e Wordsworth, dalle sonate di violino dei più grandi maestri e dalla voce instancabile dei marinai al lavoro.

    Sentiamo il vento tra i capelli, i canti dei marinai, la salsedine sulla pelle e la forza bruta di un mare che chiede molto, ma che dà altrettanto. La vita di mare è forse una delle più affascinanti e in questo libro la viviamo in ogni modo possibile grazie alle canzoni da marinai citate, alle note musicali che corrono veloci al fianco della storia e soprattutto grazie al tratto veloce e sfuggente di Stefano Turconi, capace però di fermarsi sui dettagli che davvero contano. Uno stile grafico che ho amato, che ha reso questa storia davvero indimenticabile e unica. 

    A completare questa meraviglia che già così è ben in grado di affascinare, troviamo la trama, la storia complessa che i due autori ci hanno voluto raccontare. L’idea di una seconda chance, di un destino da compiere e di una predestinazione permeano ogni pagina. I personaggi sono raccontati in modo approfondito, ma quel tanto che basta ad adempiere al loro ruolo. Le loro vite vengono intrecciate con maestria, perchè ogni fattore in questa storia ha un posto preciso, un compito e una via da percorrere

    Un tempo nemmeno sapevo cosa fosse l’attesa: mi prendevo tutto e subito, sbranavo la vita come se non avesse un domani, bramavo calore dalle braccia di sconosciute alle quali neanche chiedevo il nome. Vagavo inquieto, braccato dal passato…quando mi chiamarono le luci del Pillar: i camini accesi, il grembo caldo di un luogo ignoto… senza tracce di me. Entrai per perdermi… e ti trovai. Non sapevo che, da quel momento, non avrei cercato nessun’altra.

    Un racconto che parla di amore, di rinascita, di destino e di vita in ogni sua sfumatura, una storia che nonostante la sua intensità lascia spazio alle giuste riflessioni, mentre la lettura scorre irrimediabilmente verso un finale dolce amaro.

    Il finale è il grande epilogo che un racconto come questo dovrebbe avere, ricco di emozione, sentimento, ma non perfetto, perchè la vita è qualcosa che capita, non ci sono linee nette, ma angoli smussati, e il destino è l’unico elemento certo e sicuro, capace di tracciare la rotta. 

    In queste pagine ho lasciato il mio cuore di lettrice, perchè Stefano Turconi e Teresa Radice sono stati in grado di conquistarlo e difficilmente lascerò che questa storia lo abbandoni.

    Consiglio questa lettura a chi ama le grandi avventure, i viaggi che hanno una destinazione incerta ma che raccontano meraviglie e le storie in grado di lasciare un segno, una scintilla di vita, uno stralcio di realtà nonostante la fantasia che le ha create.

    Una storia che come avrete capito è stata in grado di ammaliarmi e che mi ha fatto scoprire due autori davvero incredibile, sia da un punto di vista grafico che narrativo. Ho appena prenotato in biblioteca una sorta di spin off de Il porto proibito, ovvero Le ragazze del Pillar e non vedo l’ora di averlo tra le mie mani per immergermi nuovamente in questo mondo unico e affascinante.

    Voi l’avete letto? Conoscete questa graphic novel e i suoi due autori?

    franci
  • Potrebbero anche interessarti

    Nessun commento

    Lascia un commento