Buongiorno lettori! Se mi seguite su Instagram saprete che ho appena scoperto quello che probabilmente è diventato uno dei miei guilty pleasure, ovvero la serie de La Casa della Notte di P.C. e Kristin Cast, ho letto infatti la settimana scorsa MARKED, primo libro della saga e al di là di alcuni aspetti devo ammettere che come lettura mi ha presa parecchio, ecco quindi la mia recensione con pro e contro riguardo questo libro…ma vi dico già che mi sono fatta prestare anche il secondo!
TITOLO Marked. La casa della notte (House of Night #1)
AUTORE P.C. e Kristin Cast
EDITORE Nord
DATA DI USCITA 12 Marzo 2009
PAGINE 333
CARTACEO 16.50 € | E-BOOK 3.99 €
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P.C. Cast è nata a Watseka, Illinois, ma ha trascorso parte della sua giovinezza in Oklahoma, imparando ad amare i cavalli da corsa e la mitologia. Dopo il liceo, si è arruolata nell’Aeronautica ma, nel frattempo, ha continuato a nutrire la sua passione per la narrativa, alla quale adesso si dedica quasi interamente, alternandola al lavoro di insegnante.
Kristin Cast è la figlia di P.C. Cast. La parola scritta l’ha sempre affascinata: al liceo, era direttore del giornale della scuola e adesso è un’autrice a tutti gli effetti.
“Mi chiamo Zoey, ho sedici anni, una madre apprensiva, un patrigno scostante e una sorella maggiore tutta perfettina. E per lungo tempo sono stata convinta che questi fossero i miei problemi. Mi sbagliavo. Perché un giorno ho ricevuto il Marchio: una mezzaluna blu tatuata sulla fronte. E tutto è cambiato. Dovete sapere che il Marchio è la prima tappa per diventare un vampiro. La successiva è entrare nella Casa della Notte, una scuola dove s’impara a controllare i propri poteri e ad affrontare la delicatissima fase della Trasformazione. Cosa succede, allora? Alternativa uno: mi trasformo in vampiro, cioè divento più che umana; più forte, più intelligente, più dotata. Alternativa due: il mio corpo rifiuta la trasformazione e io muoio. Per sempre. Ma neppure questo è il mio problema più grosso. Oh, no. Il fatto è che il mio marchio è diverso da quello degli altri, è il segno di capacità incredibili per una ragazza della mia età, e ciò non aiuta a farmi nuovi amici. Senza contare che Afrodite, la presidentessa delle Figlie Oscure, il club più esclusivo della scuola, non ha preso molto bene la mia ‘superiorità’. Insomma mi odia. Talvolta vorrei tornare indietro, ma non posso. Anche perché qui, nella Casa della Notte, sta succedendo qualcosa di profondamente sbagliato e pericoloso. E io sono l’unica che possa fermarlo.”
RECENSIONE
MARKED era nella mia pila di libri da leggere da un anno. Mia sorella è una fan sfegatata di questa saga, dunque a Gennaio 2019 mi aveva convinto a prendere in prestito da lei il primo libro, perchè secondo lei lo avrei amato. Io ovviamente ero molto scettica: non è un genere che amo, il tipo di libro sembrava davvero uno di quelli super trash pieni di cliché con vampiri super belli, e inoltre avevo una sensazione di repulsione per questa lettura. Ma per la mia sorellina farei qualsiasi cosa, quindi settimana scorsa mi sono convinta, ho dato una chance a questo libro e alle Cast.
La prima cosa che ho notato è che senza accorgermi ero arrivata in pochissimo tempo a metà libro. Lo stile è molto semplice, ma la sua leggerezza rende la lettura estremamente scorrevole, anche l’ironia della protagonista e il suo caratteraccio aiutano ad alleggerire ancora di più la narrazione, sebbene alcune frasi ed espressioni si rivelino parecchio fuori luogo. A darmi fastidio più di tutto sono state alcune onomatopee indicibili ed altri “pensieri” della protagonista che spesso si sono rivelati sciocchi, superflui, hanno creato delle interruzioni spiacevoli, ma considerate le mie aspettative è stato solo un piccolo difetto che alla fine ho accettato senza troppi ma.
Un altro aspetto che mi ha spiazzata è stata trovare esattamente i cliché che mi sarei aspettata, ma sono stati una comoda certezza quando le autrici hanno iniziato a sviluppare un sistema “religioso” e sociale per quanto riguarda la vita dei vampiri che si è rivelato più complesso e originale di quello che avrei potuto aspettarmi. Questo particolare ha reso la storia molto interessante, perchè le due autrici (madre e figlia) hanno preso i caratteri “pop” della tipologia vampiro/paranormal e le hanno dato una rinfrescata legando le origini di quelle creature a miti o figure mitologiche, arricchendo il mondo in cui la protagonista viene accolta tramite dei collegamenti reali, con citazioni di film, libri classici, autori, personaggi realmente esistiti.
Sicuramente un fattore che mi ha convinta che dopotutto non era un libro così facile da scartare, anzi, attirava decisamente la mia attenzione. Il fatto poi che si legge tanto velocemente è assolutamente un punto a favore, perchè al posto di descrizioni pedanti, le autrici hanno inserito tutte le informazioni che volevano il lettore recepisse all’interno dei dialoghi, dei pensieri della protagonista o delle situazioni, in modo tale da non risultare forzate. Una capacità non da poco che sicuramente da un punto in più a questa lettura.
Per quanto riguarda nello specifico la penna delle autrici, ho sentito chiaramente dove è intervenuta l’una o l’altra, e questo non è proprio un aspetto positivo. Madre e figlia sembrano alternarsi il ruolo di autrice in modo ritmico e preciso, tanto che a seconda della tipologia della scena e dei personaggi presenti già a un terzo del libro sapevo di chi sarebbe stata la penna che avrebbe narrato la vicenda che stava per svilupparsi. Questo alternarsi ha però giovato ai personaggi adulti, ho trovato fossero estremamente coerenti e credibili (con qualche eccezione), un po’ meno quelli adolescenti, ovvero i protagonisti veri e propri, che mi sono sembrati in certi momenti forzati, esagerati, ma è anche vero che questo carattere esasperato ha reso i dialoghi estremamente curiosi, sicuramente non banali, ma poco plausibili.
Tutte queste sono caratteristiche che per un istinto personale lascerei rientrare nella definizione che mi sorge spontanea per questo libro, ovvero “la fiera del trash”, dallo stile molto elementare e sopra le righe ad alcune scene che mi hanno fatto alzare gli occhi al cielo, ma per qualche ragione nell’insieme non è un libro che scarterei a priori.
Per essere più chiari, Marked è un libro cui potrei trovare davvero un’infinità di difetti, ma che nel complesso mi è piaciuto e ho apprezzato per un unico e fondamentale carattere, che forse prevarica su tutto il resto: la lettura è puro intrattenimento, non permette di pensare troppo, scorre veloce come un treno, lasciando al lettore il piacere di lasciarsi sopraffare da quell’universo letterario anomalo e allo stesso tempo confortevole per i punti fermi che vengono ricalcati, senza troppe emozioni profonde, ma con la consapevolezza che sta per instaurarsi una lotta tra bene e male ben definita che verrà sviluppata nei libri a seguire.
Marked è dunque il guilty pleasure per eccellenza del lettore critico, un libro “repellente” secondo i pregiudizi, ma che alla fine adempie al suo ruolo di intrattenitore, conquistando anche il più cinico lettore (che si vergognerà come un ladro per questa debolezza…).
Ed ora vi saluto, ma sono curiosa di sapere se lo avete letto, se conoscete questa serie e le due autrici, perchè ammetto che sono impaziente di scoprire se sono stata l’unica a lasciarsi trascinare in questo vortice “vampiresco” o se come me siete stati stregati tanto facilmente!

4 Commento
Conosco la serie grazie ad un mensile fantasy che usciva dieci anni fa circa (dark) , ho letto con grande interesse i primi per poi proseguire per inerzia fino al penultimo e ancora devo arrivare alla fine e non so se lo farò mai. Tanto mi ha divertita ed affascinata all’inizio, tanto era la fiera dell’assurdo alla fine. Però all’inizio ero davvero entusiasta.
Il primo libro (l’unico che ho letto sinora) ha già un po’ della “fiera dell’assurdo”, ma è solo una sensazione, immagino proseguendo che si intensificherà come dici. Probabilmente avrebbero dovuto fermarsi un po’ prima, alla fine 12 volumi sono davvero tanti e come si suol dire il “troppo stroppia”!
ti dico la mia il primo volume mi aveva entusiasmata, bello appassionante e con dei bei personaggi poi man mano che le cose sono andate avanti ho deciso di abbandonare. troppo di tutto, storia esaltata troppo, cambi di rotta di alcuni personaggi e il tutto narrato in un arco temporale di pochissimo tempo. insomma una serie a mio avviso partita bene ma che si perde durante il cammino. non credo che la continuerò
Ho un po’ questa sensazione che andrà deludendomi ma non voglio rovinarmi la lettura da sola. Ti credo decisamente quando dici che la storia è troppo esaltata, l’ho già notato in questo libro e immagino andrà aumentando nei prossimi. C’è da dire che sono 12 volumi, se si fossero fermati a 3 o a 5 come molte altre saghe forse avrebbe reso meglio…