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  • Concorso IN MILLE PAROLE

    BUM BUM BUM, di Adelaide J. Pellitteri – Vincitore Marzo 2020

    Buongiorno lettori! Presentiamo oggi il racconto vincitore dell’edizione di Marzo del Concorso In Mille Parole indetto dal blog Vuoi Conoscere un Casino? di Alex, concorso letterario in cui io, Alex e Simona de Il Mondo di Simis ricopriamo il ruolo di giudici e anche questo mese siamo state sommerse da racconti stupendi!
    L’argomento scelto per questa quarta edizione è GENITORIALITÀ, un tema che ha dato spazio a una serie incredibile di racconti incentrati sull’argomento, ma che hanno saputo cogliere nell’insieme tutte le sfumature che la relazione tra genitore e figlio contiene. Tra tutti ce n’è stato uno che più di tutti ci ha colpite…

    L’autrice vincitrice di questa edizione è ADELAIDE J. PELLITTERI che con il suo racconto sull’argomento “BUM BUM BUM” è riuscita a trasportarmi in un momento di lettura ritmico ed intenso, sentito e soprattutto piacevole, emozionante…

    Di seguito potete leggere il suo racconto, buona lettura!

    BUM BUM BUM, di Adelaide J. Pellitteri

    Dice che sono arrivato nella sua vita solo per distruggerle il mondo meraviglioso che aveva intorno.
    Dice che sono il suo dolore, la sua rabbia, la sua disperazione.
    Dice che provvederà, e tutto tornerà come prima.

    Non sa che, quando ho fatto la mia corsa dentro di lei, il suo mondo era già distrutto.
    Non sa che ciò che vedeva, di quel mondo, era solo un riflesso dei suoi desideri.
    Non sa che come posso amarla io, non potrebbe farlo nessun altro essere umano.

    Marcello non amava lei ma i suoi seni, perché poteva succhiarli come caramelle.
    Marcello non rispettava il silenzio sulla loro intimità, amava raccontare ogni cosa agli amici.
    Marcello non era un buon compagno, non sarebbe stato nemmeno un buon padre.

    Daniela era sua amica perché, insieme, in discoteca le notavano tutti.
    Daniela era sincera e si è visto, quando le ha detto: se lo tieni, uscirò con Manuela.
    Daniela era sua “sorella”, ma la sfruttava come uno specchio, così la popolarità toccava anche lei.

    Fremo perché la vita trova la sua strada sempre e comunque, anche quando i due non la cercano.
    Fremo perché già che ci sono mi piacerebbe sentire come si sta tra le braccia di una madre.
    Fremo perché non sono ancora niente eppure ho già un cuore che batte: Bum, bum, bum.

    Non credo di essere stato io a convincerla.
    Non credo di essere riuscito a farmi sentire, non sono ancora capace di scalciare a dovere.
    Non credo si possa desiderare niente di più che avere una mamma, magari coraggiosa come la mia.

    Ho vinto la mia prima battaglia, sopravvivere alla sua paura, già che tutti l’hanno lasciata da sola.
    Ho vinto il trofeo della vita, nel mio futuro i suoi baci, le coccole e i suoi insegnamenti.
    Ho vinto perché da quando ha deciso, ha smesso di piangere, lei mi accarezza e io la rassicuro.

    Esiste la forza, lei ne ha tanta, per due.
    Esiste il domani, il nostro, “l’unico per cui valga la pena lottare”, ha detto.
    Esiste l’amore e quello di una madre per un figlio sopravvive per sempre.

    Troppi uomini sono come Marcello, sono gli stessi che della mia mamma, domani diranno: è bella, peccato abbia un bambino.

    Già, ma che ne sanno loro del coraggio?
    Non sanno proprio niente, nemmeno dell’amore.
    Lo ha detto anche la mia mamma.

    Se vi è piaciuto, potete continuare a conoscere questa autrice attraverso il suo libro DONNE FINO A EPOCA CONTRARIA, un’interessante lettura sulla donna, estremamente attuale e in questo momento storico. Vi ricordo inoltre che potrete riascoltare l’intervista all’autrice su Vuoi Conoscere un Casino on air.

    TITOLO Donne fino a epoca contraria
    AUTORE Adelaide J. Pellitteri
    EDITORE L’Erudita
    PUBBLICAZIONE 19 Settembre 2018
    CARTACEO 19.00 € 
    (CLICCA SULLA FOTO PER ACQUISTARLO)

    Il ’68, l’avvento delle radio private, le donne in televisione, davanti e dietro lo schermo, il lavoro lontano da casa e dagli affetti, la crisi. Le protagoniste di queste storie attraversano i tempi riportandone i segni sul viso, mentre ballano sul cubo, si imboscano nelle balere per loschi affari o lottano per la propria emancipazione. Il senso di maternità sembra smarrito, difeso contro ogni decreto, e loro sono così attente a tutelarsi da diventare inavvertitamente carnefici, con il coltello dalla parte del manico, tuttavia senza mai riuscire a vincere davvero. Trentadue racconti che aspirano a essere letti come un romanzo, dagli anni Sessanta fino a un futuro lontanissimo, immaginario e delirante, dove lo Stato, spesso distratto, emana leggi a protezione delle proprie cittadine.

    Ed ora vi saluto, ma vi lascio il “podio” di questo concorso, con i link ai racconti arrivati secondo e terzo, un grande complimento anche tutti gli altri autori che hanno partecipato. è sempre più difficile scegliere il vincitore!
    Se volete seguire il concorso che a breve verrà rinnovato ad una sesta edizione, potete farlo sul gruppo facebook VCUC – Concorso letterario In Mille Parole, vi aspettiamo!

    PODIO IN MILLE PAROLE #5 - GENITORIALITÀ

    BUM BUM BUM, di Adelaide J. Pellitteri

    LA NEVE PRECOCE, di Alessandro Gnani

    UN SALTO IN PARADISO, di Alessandro Ricci

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