Libri, Libretti, Libracci
  • Intervista

    Leonardo Patrignani e Francesco Trento, autori di “No Spoiler!”

    Buongiorno lettori! Oggi è la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore e non ho resistito a celebrarla anche in questo periodo di stop, e per l’occasione vi propongo una chiacchierata tra libri e storie con due autori di cui vi ho parlato molto di recente, ovvero Leonardo Patrignani e Francesco Trento, autori di No spoiler! La mappa segreta di tutte le storie.

    Qualche settimana fa ho avuto il piacere di leggere il loro libro No spoiler! La mappa segreta di tutte le storie di cui vi ho parlato con una recensione e ho pensato che due chiacchiere con i due autori sarebbero state perfette per questa giornata, perchè il loro libro è dedicato ai lettori, o meglio agli scrittori, più giovani, a quelli che amano scrivere e inventare storie. Tra le pagine di No spoiler! si trova infatti una vera e propria mappa della storia perfetta, la storia che si cela dietro a ogni classico letterario e cinematografico, ad ogni storia di successo.
    Difficile crederlo, vero? Eppure i due autori ci hanno mostrato proprio questo, con leggerezza e tanta apprezzata ironia, leggere il loro libro per credere! 😉

    Ma bando alle ciance, ecco l’intervista a Leonardo e Francesco….

    Intervista a Leonardo Patrignani e Francesco Trento

    Da cosa è nata l’idea di questo progetto?

    LP: Dalla passione comune per l’analisi strutturale dei film, che Francesco insegna da una quindicina di anni e io ho maturato proprio seguendo un suo corso. Ci siamo accorti che ragazze e ragazzi delle scuole si divertivano un sacco, nei nostri laboratori, a conoscere i meccanismi nascosti della narrativa, e così è scattata l’idea di trasformare tutto questo in un libro moderno, divertente, illustrato, con esempi presi in gran parte dalla cultura pop degli ultimi anni. Destinato ai lettori giovani, ma con più di un occhio strizzato ai loro genitori.

    FT: Da ragazzo sono stato un lettore forte, ma non ho quasi mai letto nulla che fosse “obbligatorio”. Ero affascinato dai fumetti, o da Woody Allen, o dalla fantascienza, ma non da Dante Alighieri, che ho invece recuperato molti anni dopo. Di questo progetto, a parte la bellezza di lavorarci con un amico vero, mi piaceva l’idea di dare agli insegnanti uno strumento per rendere la lettura più interessante. Partire dagli Avengers per arrivare all’Iliade, insomma, e non viceversa. Anche perché, come raccontiamo in queste pagine, Hulk in fondo è un Achille con molto verde

    Come avete gestito la collaborazione?

    LP: dividendoci i compiti da bravi soci, in maniera sorprendentemente equa. È stato un continuo palleggio di file, e siamo stati l’uno l’editor dell’altro, sotto la supervisione di Elisabetta Sedda di DeAgostini. Abbiamo lavorato alla grande a distanza (io abito vicino a Milano, Francesco vicino a Roma) ben prima che fosse un virus a costringerci a farlo.

    FT: Confermo tutto e aggiungo che ci siamo molto divertiti, anche nello scambio con Elisabetta. E credo che un po’ di quel divertimento, di quell’allegria provata mentre lavoravamo, si siano trasferiti al libro. Certo, a sapere che poi sarebbe arrivato il virus a impedirci di brindare almeno un saltino a Milano per farmi un bicchiere con Leo lo avrei fatto.

    La vostra prima storia era ben riuscita o dopo questo manuale vorreste dare qualche consiglio al vostro io del passato?

    LP: Io la lancerei dalla finestra, la mia prima storia (Labirinto, scritto nel 1999 e pubblicato con un minuscolo editore piemontese qualche anno dopo)! Ma credo che sia così un po’ per tutti gli autori. Dico sempre che l’arte dello scrivere è una sorta di liuteria: nessun liutaio ti dirà mai che la sua prima opera artigianale, il suo primo violino, è lo strumento migliore da lui realizzato. Sarà affezionato in maniera particolare a quel lavoro, lo conserverà con cura, ma non faticherà a evidenziarne i difetti. E la cosa bella è che in questo processo non si arriva mai alla perfezione. Si cresce, ci si mette costantemente alla prova, si migliora (si spera) ma ci si riscopre di continuo.

    FT: Il mio primo libro è stato Venti sigarette a Nassirya, da cui poi è venuto un film che si chiamava 20 sigarette. Una cosa molto buffa che mi è successa è che un giorno dei miei studenti mi hanno chiesto se anche quel film seguisse il Viaggio dell’eroe, come struttura. Io ho iniziato a dire beh, no, sai, veniva da un libro che veniva da una storia vera, quindi certo, all’inizio lui vive in un Mondo ordinario in cui… però sì, arriva una Chiamata all’Avventura che lui accetta subito, però sua madre e la sua fidanzata fanno da Interdittori, in effetti, mentre il Mentore lo convince e beh, in effetti parte e varca la soglia del mondo straordinario però non è che ci siano dei Guardiani… anzi, no, in effetti ci sono, i primi due soldati che incontra quando scende dall’aereo e poi, beh, sì, quando arriva alla caserma ci sono Alleati e Nemici, ma… e sono andato avanti così, rendendomi conto che anche inconsciamente avevamo usato quel modello. Perciò come consiglio al mio io più giovane vorrei solo dire: scrivi di più, mannaggia a te!

    La storia più riuscita di sempre?

    LP: La Divina Commedia è in finale contro l’Odissea. Lascio a voi l’assegnazione della coppa. Fuori dai classici, per darti una risposta contemporanea, direi Breaking Bad.

    FT: Visto che Leo ha già saccheggiato i classici vado nel contemporaneo e dico Qualcuno volò sul nido del cuculo.

    Un consiglio al volo per chi ama scrivere storie.

    LP: Leggete tanto, non solo romanzi (di vario genere) ma anche saggistica. Innamoratevi delle storie e, se siete come noi, divertitevi a scomporle, a guardarle “da dietro”, a notare i richiami tematici in secondo piano, a capire a volte anche meglio dell’autore stesso di cosa parlano certi dialoghi, certe dinamiche del racconto. Io ho imparato a fare tutto questo troppo tardi, ma adesso sono un lettore e uno spettatore felice, e questo si traduce (almeno, mi auguro) in una scrittura più consapevole, attenta, ricca. Buone creazioni!

    FT: Vivete con tutti i pori aperti, cercate di assaporare tutto, non scansate mai un’emozione, perché altrimenti non avrete niente di vero da raccontare. E non usate mai Wikipedia per fare ricerca su qualcosa, andate di persona a parlare con chi se ne intende. Se no state dipingendo un paesaggio copiandolo dal quadro di qualcuno che ha copiato il quadro di qualcuno che ha dipinto quel paesaggio.

    Ed ora ringrazio gli autori, saluto voi lettori e vi auguro una splendida giornata!
    Spero che questa intervista vi sia piaciuta e che vi abbia incuriositi, sicuramente Leonardo e Francesco hanno ancora tanto da dirci, nel frattempo sono curiosa di sapere che ne pensate, se avreste altre domande per loro e magari ditemi, secondo voi cosa si cela dietro una buona storia?

  • Potrebbero anche interessarti

    Nessun commento

    Lascia un commento