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  • Recensione / Review Party

    L’ascesa di Senlin, di Josiah Bancroft

    Buongiorno lettori! Oggi arriva in libreria un libro che ho amato, una storia che mi ha tenuta col fiato sospeso persino nell’epilogo, a risposte trovate! Il titolo è L’ASCESA DI SENLIN, di Josiah Bancroft, autore che mi ha conquistata e che spero torni presto in libreria con un nuovo libro.

    Ma prima di parlarvi meglio di questo mio colpo di fulmine e spiegarvi cosa mi ha conquistato di questa lettura, vi lascio il banner del Review Party cui partecipo con i nomi degli altri blog, nel caso voleste leggere anche i loro pensieri sul libro! 😉

    Questo Review Party è organizzato da Eleonora del blog Vivere tra le righe che ringrazio, insieme alla casa editrice che ha fornito la copia del libro in anteprima per la recensione. Ma ecco la scheda libro seguita dalla mia recensione! 😉

    TITOLO L’ascesa di Senlin
    AUTORE Josiah Bancroft
    EDITORE Mondadori
    PAGINE 408
    DATA DI USCITA 1 Settembre 2020
    CARTACEO 22.00 €  |  E-BOOK 10.99 €
    (CLICCA SULLA COPERTINA PER AVERE PIÙ DETTAGLI)

    La Torre di Babele è la più grande meraviglia del mondo conosciuto. Grande come una montagna, l’immensa Torre ospita innumerevoli Regni Circolari, alcuni pacifici, altri bellicosi, appoggiati l’uno sull’altro come gli strati di una torta. È un mondo popolato di geni e tiranni, aeronavi e motori a vapore, animali insoliti e macchine misteriose. Attirato dalla curiosità scientifica e dalle mirabolanti promesse di una guida turistica, Thomas Senlin, mite preside di una scuola di provincia, decide di visitarla. Anzi, gli sembra che, con i suoi lussuosi Bagni, sia proprio la meta ideale per la sua luna di miele con Marya. Solo che, appena arrivati, i due sposi si perdono tra la folla di abitanti, turisti e furfanti. Determinato a ritrovare la moglie, Senlin inizia una lunga ricerca tra bassifondi, sale da ballo e teatri di burlesque. Dovrà sopravvivere a tradimenti, assassini, e ai lunghi cannoni di una fortezza volante. Ma se vuole riavere Marya, sopravvivere non basterà: dovrà sapersi trasformare da uomo di lettere in uomo d’azione.

    RECENSIONE

    L’ASCESA DI SENLIN è un grande caos inizialmente, una storia che comincia ai piedi della meravigliosa Torre di Babele e che si rivela fin da subito un soffocante viaggio verso qualcosa di irraggiungibile. Un racconto che tempra nelle sue 408 pagine il suo protagonista, Thomas Senlin, e i suoi lettori perchè non c’è lettura più intrigante e sfiancante di quella che continua a risolversi in nuovi colpi di scena.

    La Torre di Babele è a volte chiamata “il Lavandino dell’Umanità”. La sua immensità, la varietà dei Regni Circolari, le sue altezze misteriose ed eleganti sono irresistibili per tutti i visitatori. Ne siamo attratti come l’acqua da uno scarico.

    Ma quello che l’autore insegna a Thomas è esattamente che la Torre non è ciò che sembra, che nulla al suo interno è prevedibile o classificabile e che bisogna uscire dai propri schemi per provare ad essere padroni del proprio destino. Una lezione che impariamo al fianco del protagonista solo nel finale, ma che per l’intero libro vediamo sfumata tra le righe, nascosta da situazioni impensabili e modellata dalle incredibili vicissitudini che una dopo l’altra stravolgono le sorti di Thomas, deviano il suo cammino e lo trascinano in un labirinto di rabbia, sofferenza, stupore e avventura.

    Un viaggio sicuramente non facile che porterà il nostro (disperato) eroe ad evolvere, cambiare, accompagnato da una narrazione che si struttura per capitoli di media lunghezza, ognuno con il finale capace di creare suspense e desiderio di proseguire la lettura, capitoli che iniziano tutti con una frase dalla Guida alla Torre cui Senlin è strettamente legato, citazioni improbabili che descrivono in maniera enigmatica ciò che troveremo all’interno del capitolo stesso.

    Una struttura e una narrazione che evolvono tuttavia insieme al protagonista, cambiando punto di vista quando necessario, trasformandosi in diario e poi tornando alla struttura originale, costruiti da una penna instancabile, quella di Josiah Bancrof, che ha riempito quest’universo letterario di false meraviglie, specchietti per le allodole così ben descritti da essere curiosi e affascinanti nonostante la piega sempre più drammatica che faranno prendere al percorso del protagonista.

    Era un piccolo automa geniale, pratico ed efficiente, che gli diede un po’ di speranza. La Torre non era solo terrore e confusione. C’erano delle cose meravigliose in quel luogo. Benché tutte le cose meravigliose sembrassero piccole e lontane.

    Una penna per certi malvagia, torturatrice anche, che tuttavia si lascia amare con uno stile evocativo, estremamente vivido e un meccanismo di trama geniale, tanto da essere innovativo anche a pagina 408, nell’epilogo, quando con maestria il lettore resta a bocca asciutta, anzi, a bocca aperta, subissato da una marea di domande sorte solo nell’ultima pagina, capaci di far amare e odiare questa storia allo stesso tempo, ma abbastanza efficaci da far desiderare di avere già il seguito tra le mani…se c’è un seguito, perchè l’autore ci ha insegnato ad essere così diffidenti e a risolvere gli enigmi della sua trama che è facile dubitare delle leggi più basilari tipiche di simili finali!

    Sotto molti aspetti, da quando siamo scappati siamo più disperati di prima, il che spiega bene perché così pochi ci provino. La sottomissione dà certezze. La libertà è piena di azzardi. Ma credevo davvero in quello che ho detto a Edith la sera prima dell’inizio della nostra odissea: se vogliamo sopravvivere, dobbiamo condividere i nostri fardelli.

    Un libro che come avrete capito mi ha conquistata, mi ha ingannata e al contempo mi ha permesso di giocare, di creare teorie su quel finale tanto agognato con cui l’autore ha sembrato giocare con il lettore ancora una volta, lasciandoci la speranza che il destino di Senlin sia finalmente nelle sue mani, ma con un dubbio latente perchè dopotutto nella Torre nulla è ciò che sembra, tutto è ingannevole e la fiducia è una mera speranza da ingenui. 

    Una storia accattivante, unica, quella de L’ASCESA DI SENLIN, che consiglio a chi adora i libri capaci di trasportare in una corsa contro il tempo, alla stregua di un oggetto del desiderio da ritrovare solo alla fine di un lungo e tortuoso percorso, un viaggio coinvolgente, o meglio travolgente, ricco di ostacoli e trappole capaci di trasformare un Preside in un uomo d’azione, così come promesso nella trama.

    Un libro che come avrete capito mi è piaciuto moltissimo e che ho trovato all’altezza delle aspettative, una storia ricca, articolata, capace di trasportare in un univrso letterario degno del mito della Torre di Babele e delle più incredibili fantasie dell’autore, Josiah Bancroft.

    Ed ora vi saluto, spero di avervi incuriositi su questa nuova uscita sopra le righe. A questo punto chiedo a voi che ne pensate, se amate questo genere di intrecci narrativi e in generale se vi incuriosisce questa storia, fatemelo sapere nei commenti! 😉

    franci
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    2 Commento

  • Rispondi Sorairo 6 Settembre 2020 at 13:58

    Io ero già innamorata di cover e trama, la tua recensione è un valore aggiunto!!

    • Rispondi Franci - Libri Libretti Libracci 17 Settembre 2020 at 11:52

      Ne sono felice! Ho amato da matti questa avventura librosa, è un vero e proprio rompicapo, uno di quelli enigmi intriganti che pagina dopo pagina si sente sempre più il desiderio di risolvere…inutile dire che spero ti piacerà!
      L’unica pecca è che credevo fosse auto-conclusivo, e invece è il primo di una serie ç_ç MA non vedo l’ora di proseguire a questo punto!! *-*

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