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    Il giovane Achille, di Alessandro Ricci

    Buongiorno lettori! In questo uggioso venerdì vi racconto di una delle mie ultime letture, ovvero IL GIOVANE ACHILLE di Alessandro Ricci. Un libro che mi ha strappato più di un sorriso in un periodo di improvviso freddo come questo. Non mi aspettavo di veder così presto sparire il sole, il caldo, le giornate all’aria aperta e invece siamo già ad ottobre. Settembre è volato e per continuare a vivere l’estate, ci tocca leggere!

    Eh sì, perchè in questo caso ci troviamo in un camp estivo per ragazzi insieme ad Alessio, il protagonista di quest’avventura librosa… ma non vi dico altro, più sotto trovate la mia recensione tra pro e contro di questa lettura per ragazzi. Prima però, qualche informazione in più sul libro! 😉

    Un grazie all’autore per la copia omaggio del libro per la recensione, se siete curiosi di conoscerlo, trovate QUI un’intervista in cui si racconta e parla della sua ultima pubblicazione. Ma ecco la scheda libro seguita dalla mia recensione! 😉

    TITOLO Il giovane Achille
    AUTORE Alessandro Ricci
    ILLUSTRAZIONI Stefania Franchi
    PAGINE 222
    DATA DI USCITA 22 Agosto 2020
    CARTACEO 12.00 €  
    (CLICCA SULLA COPERTINA PER AVERE PIÙ DETTAGLI)

    A tredici anni, Alessio non sopporta nessuno. Né i suoi compagni, sempre pronti a sparlargli alle spalle, né suo padre, da cui si è allontanato dopo la morte della moglie. Ma soprattutto odia se stesso. Colpa del suo tallone d’Achille, una malformazione fisica che lo costringe a camminare zoppicando, attirando risatine e commenti, che alimentano la rabbia che si porta dentro. Un giorno, la fiamma dell’ira esplode, costringendo il padre a inviarlo a un campo estivo, sperando di favorire così la sua socialità. Ma al Campeggio Sorriso Alessio non imparerà solo regole e disciplina. Tra sortite notturne, giochi a Palla Mortale e misteri sotterranei, conoscerà il valore dell’amicizia e l’importanza di vivere ogni giorno a pieno. 

    RECENSIONE

    IL GIOVANE ACHILLE è una storia per ragazzi apparentemente molto semplice, non ha una trama complessa e per noi adulti potrebbe sembrare anche prevedibile, ma il tesoro che si cela tra le sue pagine è l’esperienza del protagonista, la sua evoluzione e il messaggio che chiunque abbia vissuto o stia vivendo la pre-adolescenza e adolescenza può cogliere con facilità.

    Ma andiamo con ordine, e partiamo proprio dalle basi di questo racconto: il protagonista è Alessio, un ragazzino che ha subito un forte trauma e che d’improvviso si è ritrovato solo, o meglio isolato dal mondo, dalla sua realtà. Una condizione che lui stesso contribuisce ogni giorno a consolidare, ma per fortuna l’autore ha in mente per lui un viaggio emozionale, una riscoperta di sé e degli altri che svolterà le sue convinzioni, un’esperienza unica e indimenticabile che scalfirà il suo “scudo d’acciaio”.

    In breve, Alessio viene lasciato ad un camp estivo dal padre, di punto in bianco, appena terminata la scuola a giugno.

    E voi direte: ma non è un po’ traumatico anche questo?

    Bè, sì, se si è abituati ad avere dei solidi appoggi in famiglia, una cerchia di amici da frequentare ogni giorno, insomma se non si è soli può essere un po’ un trauma e un’esperienza spiacevole per un ragazzo. Ma nel caso di Alessio è un po’ diverso: la sua solitudine gli sta togliendo ogni tipo di radici e così nel momento in cui si trova in un posto nuovo, semplicemente si adatta, a modo suo, secondo le sue regole sociali, che iniziano a scontarsi con quelle del camp ovviamente.

    Ma un cambio di ambiente gli permette di affrontare i suoi problemi, di avere tempo per elaborarli, come fosse in una bolla fuori dal mondo, e nella sua flessibilità di adolescente in realtà è proprio la vacanza che gli serve per aprirsi al mondo, o almeno provarci.

    Ed ecco che nel corso di questa lettura, tramite arzigogolate peripezie ed avventure con i propri compagni di bungalow, Alessio si trova a scoprire di non dover per forza essere solo, chiuso, lontano dalla realtà, per stare bene, anzi! Pian piano lo vediamo affrontare delle sfide che esattamente come nelle storia dei celebri eroi greci lo porterà a grandi risultati, a vivere situazioni uniche e al contempo a trovare un seguito di amici fidati capaci di sfidare anche il più spaventoso dei colpi di scena pur di rimanere al suo fianco.

    Si tratta quindi di una storia di evoluzione, di amicizia e sì anche di investigazione, perchè Alessio e i suoi nuovi amici, gli A.K.E.I., scopriranno cosa si cela dietro alla facciata vacanziera del camp estivo, e si ritroveranno tutti coinvolti in una corsa a perdifiato, tra la scoperta della verità e la propria sicurezza.

    Ma cosa c’entra l’Achille del titolo?

    Achille e i richiami agli eroi greci costituiscono il filo conduttore della storia, un parallelismo che ci permette di capire appieno l’intensità delle emozioni che ogni adolescente prova, e che in particolare Alessio stesso si trova a dover affrontare. A quell’età ogni sentimento e sensazione è quasi totalizzante, soverchiante a volte quando del tutto sconosciuto, e cosa c’è di meglio della forza dell’epica greca per rendere la forza di quelle emozioni?

    Lo so, vi sto ponendo moltissime domande in questa recensione, ma perchè la storia ideata da Alessandro Ricci è così semplice ed efficace al contempo da poter essere spiegata già bene in maniera colloquiale, non ha bisogno di critiche complesse, anzi non ha bisogno di critiche, punto.

    Si tratta di un libro per ragazzi e come tale si dimostra una carica di punti fermi, facili da intuire, e anche di certezze per noi adulti, ma mostra in maniera comprensibile questi aspetti anche ai più giovani che secondo me possono davvero ritrovarsi in molte situazioni, perchè oltre al trauma che deve superare, ci sono moltissime sfide in questo libro per Alessio che toccano tematiche fondamentali dell’età, ma in maniera giocosa, ironica a volte, divertente, ma sempre sufficientemente profonda da suscitare una riflessione. Il giusto mix che può permettere ad un giovane lettore di comprendere alcune piccole lezioni che l’esperienza di Alessio in questo caso fornisce, senza perdere l’intrattenimento spontaneo fornito da una lettura per ragazzi.

    Ma non posso raccontarvi tutta la storia, né continuare a parlare di questo libro perchè ormai ve l’ho raccontato nelle Stories di Instagram, nel Wrap Up di settembre…e insomma, magari siete anche un po’ stufi ormai, ma il concetto è LEGGETELO, se amate i libri ragazzi. REGALATELO, se conoscete un adolescente/pre-adolescente che può apprezzare un’avventura ricca di emozione, divertimento e gioco di squadra, e poi continuate a seguire l’autore nelle sue prossime pubblicazioni, perchè ancora non ve l’ho detto, ma lo stile di Alessandro è a dir poco appassionante: scorrevole, divertente, piacevole, preciso nelle figure retoriche, come ho detto già all’inizio: efficace!

    Una recensione un po’ troppo ricca di entusiasmo forse, ma sapete che quando un libro mi piace, non so risparmiarmi! ^^’ Spero di avervi trasmesso le belle sensazioni che ho vissuto con questa lettura, e che magari qualche giovane lettore possa essersi incuriosito.

    E adesso vi saluto, ma sono curiosa di sapere se tra voi c’è qualche lettore più grandicello che sa apprezzare i libri per ragazzi ben scritti. Io ammetto che a volte li preferisco anche a quelli per un target più adulto, perchè hanno una ricchezza di tematiche e una chiarezza nei messaggi che li rendono godibili sempre, e sono anche un ottimo rimedio al blocco del lettore! 😉

    franci
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    1 Commento

  • Rispondi Alessandro Ricci 2 Ottobre 2020 at 13:55

    Grazie mille, sono onorato

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