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  • Recensione

    Foglia di Niggle, di J.R.R. Tolkien

    Ciao lettori! Vi siete mai persi alla ricerca della perfezione? Ma soprattutto, quando è successo ve ne siete mai accorti?

    Ebbene, Tolkien lo fece durante la stesura dei suoi celebri romanzi fantasy ambientati nella terra di mezzo e tutti conosciamo il suo livello descrittivo e il suo desiderio di trasmettere ogni minimo particolare. Questo carattere, che rende estremamente prolissi i libri dell’autore, fu uno dei tanti crucci di Tolkien, in particolare ne divenne talmente tanto “schiavo” da accorgersene e scriverci una storia.

    Un piccolo romanzo che può essere letto con diverse chiavi di lettura e il cui finale non risulta chiarissimo, ma emerge forte e chiaro il punto focale della perfezione e come questa può finire per ostacolarci. Il libro è FOGLIA DI NIGGLE e ve ne parlo più sotto nella recensione, qui invece vi lascio la copertina e il link alla scheda del volume per qualche dettaglio in più.

    –> Clicca qui per aprire la scheda libro con i dettagli <–

    Il mio pensiero su FOGLIA DI NIGGLE

    Già pubblicato in Italia come Albero e foglia e in originale come Leaf by Niggle, FOGLIA DI NIGGLE è una piccola meraviglia letteraria in cui Tolkien ci raccontala disperazione e lo struggimento di un artista in cerca della perfezione assoluta, incapace di mettere un punto, di porre fine al paesaggio che dipinge, sicuro di dover aggiungere l’ennesimo dettaglio.

    Una sensazione che travolge gli artisti, che prima o poi cascano in questo dramma, questo vortice che rischia di non risputarti mai fuori e che Tolkien racconta molto bene attraverso una narrazione che ho amato.
    Vediamo, pagina dopo pagina, la sensazione di insoddisfazione crescere e farsi strada, essere sempre più grande e soverchiante, mentre la fantasia dell’artista non si placa ma finisce per travolgere nel suo turbinio infinito la vita dell’uomo, la sua mente, come un pensiero fisso inchiodato e inamovibile. Un crescendo opprimente fino alla morale finale, passando da momenti di meraviglia ad altri di crisi piena.​​​​​​​​
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    È una storia che pare Tolkien abbia scritto per raccontare il senso di insicurezza verso il proprio lavoro di scrittore, e in effetti leggendo FOGLIA DI NIGGLE emerge questo riflesso tra le righe, ma in generale è facile immaginare che chiunque abbia la minima vena creativa possa immedesimarsi nel pittore protagonista.​​​​​​​ Chiunque trovi passione in una determinata creazione può immaginare o ricordare quella sensazione di volere sempre di più e di non sentirsi mai abbastanza per l’opera che si vuole dare al mondo.
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    Io mi ci sono ritrovata in piccola parte, spero solo di non finire prima o poi al manicomio per questo, ma non credo di potermi definire abbastanza creativa da essere associata ai drammi creativi di Tolkien (per fortuna?)​​ che con questa sua storia mi ha conquistata e mi ha intrattenuta, mi ha fatto riflettere e mi ha fatto estraniare completamente dal mondo che mi circondava mentre leggevo, trascinandomi nelle sensazioni e nelle emozioni dell’artista Niggle.

    Sicuramente è una lettura che consiglio, anche solo per la resa del messaggio tramite una narrazione evocativa, viva, chiara che rende quasi tangibile di un’emozione devastante che può spingere la creatività e la mente di un artista (pittore, scrittore, scultore, architetto, intagliatore,…) alla follia, fino a un punto di non ritorno. 

    franci
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