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Un inizio un po’ lento dal punto di vista narrativo che si è poi velocizzato in maniera incredibile lasciandomi un po’ perplessa. Lo stile è scorrevole, con termini ricercati ed appropriati in ogni frase. Il potenziale è enorme, l’idea di un mito raccontato al tempo dei miti intriga parecchio, ma poi ho avuto l’impressione che fosse un po’ troppo superficiale. Ci sono semplici refusi e poi errori abbastanza gravi, come un personaggio che prima ha gli occhi verdi e poi azzurri o la questione delle linee temporali che prima scorrono con una certa relazione e poi cambia, ecco questi particolari non mi hanno fatto apprezzare la lettura quanto forse meritava.
Dal punto di vista della storia in sè, mi è sembrato servisse un approccio più approfondito, soprattutto considerato che la lunghezza del romanzo è decisamente breve quindi aggiungere qualche parte di approfondimento non avrebbe reso troppo pesante la lettura. In alcuni punti ho avuto come l’impressione che l’autore volesse essere conciso e sbrigativo, passando oltre velocemente e non dando il tempo e i contenuti al lettore per approfondire la conoscenza non solo della storyline e dell’ambientazione, ma degli stessi personaggi.
Dorian è il protagonista della leggenda, un uomo che vediamo crescere abbastanza velocemente ma di cui conosciamo a fondo il passato e le origini. Forte e destinato a grandi imprese, è un personaggio che ho apprezzato per la sua tenacia e il suo cuore tanto grande quanto impavido. Ho adorato l’estremizzazione delle sue capacità, avvicinandolo al sovrumano, richiamando quindi le due origini e la sua predestinazione, ma ancora di più la sua umanità latente che sorpassato il limite si fa sentire, rendendolo al pari di ogni altro uomo.
“Hai finito il percorso, la tua vita è salva, ma ricorda: hai cominciato da eroe e hai finito per strisciare come il più putrido dei vermi. Pondera bene le tue scelte la prossima volta.”
Altro personaggio che mi ha affascinato è stato il padre adottivo di Dorian, Arkadius, un uomo dal grande valore morale che non ha mai superato la soglia della realtà, costringendosi a una vita di responsabilità e di sogni infranti. Un padre che però ha saputo cogliere il meglio e dare amore e saggezza ai propri figli, dimostrando di essere un vero e proprio pilastro su cui contare. Nonostante fosse solo un personaggio secondario, ho trovato fosse quello meglio costruito, coerente e naturale tra tutti.
“Vedi quella stella, è fissa, non si sposta mai, è la più luminosa di tutte, si trova proprio sotto quel gruppo di stelle che assomigliano a un grande carro. è lei che ho seguito, è lei che mi ha salvato. Da quel giorno la chiamo luce di vita.”
Come ho già detto avrei voluto avere il tempo e le parole da leggere per conoscere meglio sia gli altri personaggi che il protagonista stesso, ma la storia è stata tanto appassionante e originale da farmi comunque andare oltre questo aspetto per certi versi fondamentale. A partire dall’idea del racconto del mito nel passato, del personaggio storico come oratore nel mezzo di uno dei momenti più conosciuti della sua vita, fino ai salti dimensionali e all’epilogo sorprendente, ho trovato questo libro un vero tesoro, una storia unica e originale dalle grandi possibilità e appassionante come poche altre.
Purtroppo però come ho detto ci sono state delle incongruenze nel corso della lettura – errori che più detesto di un libro – oltre a quella apparente superficialità che mi ha lasciata insoddisfatta e con qualche dubbio, per le quali non posso proprio dare un voto oltre 3/5. Avevo in mente un due come voto, ma per una lettura senza troppe pretese e che appassioni è perfetta e coinvolgente al punto giusto, quindi non me la sono sentita di scendere a tanto ed essere così dura.
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