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  • Recensione / Review Party

    L’assassinio di Roger Ackroyd, di Agatha Christie

    Buongiorno Lettori! La ristampa della saga di Hercule Poirot di Agatha Christie per il centenario continua e arriva oggi in libreria L’ASSASSINIO DI ROGER ACKROYD in una nuova veste grafica dai colori sgargianti.

    Ho avuto il piacere di leggerlo la scorsa settimana e partecipo così al Review Party organizzato per celebrarne l’uscita. La mia recensione la trovate più sotto, con qualche curiosità in più, nel frattempo vi lascio il banner dell’evento con i blog partecipanti…

    Evento organizzato da Raffaella del blog Reading’s Love, che ringrazio insieme alla casa editrice che ha fornito la copia del libro per la recensione. Di seguito trovate la scheda libro con qualche dettaglio pratico e subito dopo la mia recensione! 😉

    TITOLO L’assassinio di Roger Ackroyd
    AUTORE Agatha Christie
    EDITORE Mondadori
    PAGINE 252
    DATA DI USCITA 14 Luglio 2020 (ristampa)
    PRIMA PUBBLICAZIONE 1926 (In Italia: 1937)
    CARTACEO 14.00 €  |  E-BOOK 7.99 €
    (CLICCA SULLA COPERTINA PER AVERE PIÙ DETTAGLI)

    King’s Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l’uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd, viene assassinato proprio quando sta per leggere una lettera che avrebbe fatto luce sul misterioso suicidio di un’amica, la signora Ferrars. Il delitto getta nello sgomento la piccola comunità. Ma, in particolare tra gli amici e i parenti della vittima, non tutti hanno da dolersi dell’accaduto. Almeno così sembra credere un buffo investigatore belga in pensione, trasferitosi da poco nel villaggio per coltivare zucche: l’ineguagliabile Poirot. Sarà lui a scoprire che la realtà è ben diversa da come appare e che tutti, anche le persone insospettabili, hanno qualcosa da nascondere. Con uno scritto di Leonardo Sciascia.

    RECENSIONE "L'assassinio di Roger Ackroyd"

    Già dalla prefazione di Leonardo Sascia capiamo che questo sarà un libro estremamente particolare, che ci mostrerà una Christie inedita rispetto ai libri precedenti, un’autrice capace di giocare con le convinzioni del lettore e costruire al contempo una doppia visione della storia in grado di collidere nel finale. Vi lascio di seguito una citazione dalla prefazione che secondo me definisce molto bene i romanzi della Christie e il motivo per cui si rivelano ogni volta tanto coinvolgenti.

    Ed ecco: a pensarci bene, una storia poliziesca della Christie ha sempre un che di natalizio – come una reversione e perversione di quelle che sono le festività natalizie, Natale e l’epifania, nei paesi mediterranei. Perchè i congegni funzionano, perchè ci sia il gisto di farli funzionare, di vederli funzionare, la prima condizione è infatti questa: che ci siano tutti, che la riunione di famiglia sia al completo (indispensabile la presenza di figliuoli prodighi o pecore nere).

    Ma passiamo alla recensione vera e propria de L’ASSASSINIO DI ROGER ACKROYD, il quarto libro della saga di Poirot che si distingue subito dagli altri per un rilevante particolare, ovvero la mancanza del Capitano Hastings, sia come personaggio che come narratore.

    La voce narrante è infatti quella del Dottor Shepard, un dottore di un paesino, King’s Abbott tipico della campagna inglese, una voce più autorevole e meno ingenua rispetto a quella di Hastings, ma altrettanto coinvolgente. Al suo fianco ci troviamo a vivere il delitto, affrontare il mistero e le indagini, al seguito di un Hercule Poirot di cui notiamo da estranei i modi particolari cui Hastings pian piano si era abituato e che ormai poco commentava.

    Il libro è strutturato come una sorta di diario, un resoconto giorno per giorno che il Dottor Shepard si ostina a proseguire, nella speranza di pubblicarlo come “il primo flop di Hercule Poirot” successivamente.

    Tuttavia il nostro detective è ben lungi dall’essere ingannato, ed ecco che la Christie ci mette pian piano al corrente degli indizi tramite la penna del dottor Shepard, ci permette di seguire le indagini di Poirot, nascondendoci alcune parti, ma lasciando chiaramente una traccia ben visibile tra le righe per comprendere i sospetti dell’ispettore belga.

    La soluzione, come in ogni giallo che si rispetti, arriverà nel finale, con una doppia spiegazione che stravolgerà non solo la storia, ma l’intero punto di vista della vicenda, dandoci un epilogo unico e indimenticabile. 

    Una storia che viene definita “il romanzo più sleale della Christie” e in effetti le carte in regola per questa affermazione ci sono tutte, perchè nonostante all’apparenza possa sembrare un giallo come un altro con protagonista Poirot, la Christie crea un intreccio appassionante, ambiguo, con giochi di parole che solo a un occhio attento saltano all’occhio, particolari che ci vengono rivelati ad uno ad uno nell’ultimo capitolo e che ci permettono di apprezzare il genio di questa autrice nonostante la chiara presa in giro al suo lettore.

    Un libro della saga di Poirot che si rivela unico, imperdibile, una storia da divorare e ammirare nella sua geniale architettura letteraria, che mostra non solo le capacità dell’autrice di ammaliare il lettore, di ingannarlo, ma anche il carattere ambiguo della lettura di una situazione se vista in maniera diversa, oltre ad un coinvolgimento per certi versi rovesciato rispetto al delitto, al mistero e alle indagini. 

    Una storia che ad una doppia lettura può rivelarsi due racconti molto differenti, le cui sensazioni cambiano a seconda del punto di vista e della visione che scegliamo di seguire, un doppio gioco semplice e sleale, una macchinazione geniale che ha reso questo libro il mio preferito della saga sinora, ma vedremo proseguendone la lettura della saga di Hercule Poirot se ci saranno altri volumi e misteri all’altezza.

    Una lettura che conferma la mia ammirazione per l’autrice, perchè nonostante i difetti noti che accompagnano i suoi romanzi gialli, è sicuramente la regina di questo intrigante genere e questo libro lo conferma, in ogni sua parte.

    Ma ora vi saluto, non mi dilungo oltre, perchè spero lo leggerete e dunque meglio evitare di fare spoiler! Sono però curiosa di sapere se lo avete letto e come vi è sembrato, voi eravate giunti alla soluzione prima della rivelazione dell’indizio definitivo?

    Io sorprendentemente devo dire che sì, avevo capito chi era il colpevole già a metà libro, ma il sospetto l’ho avuto dopo che è avvenuto il delitto, nonostante non volessi credere alla mia teoria. Una brillante idea singolare, perchè prima d’ora non ero mai riuscita a capire gli indizi nei libri della Christie prima della spiegazione da parte di Hercule Poirot nel finale, quindi devo ammettere che questa lettura mi ha molto gasata! ^^’

    franci
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