Titolo: Twizel. L’altra parte
Autore: Francesca Caldiani
Editore: La Corte Editore
Data di uscita: 12 Ottobre 2017
Pagine: 283
Brossura: 16.90 € E-book: 6.99 €
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Twizel, New Zeland. |
In pochi capitoli ci ritroviamo infatti in una Twizel oltre il lago, l’altra parte per l’appunto, fatta di ricordi e della memoria genetica dei corpi in fondo al lago. Un mistero della scienza che non è del tutto chiaro nemmeno alla fine del libro, ma che dà vita a un mondo incredibile e a una storia che si trasforma in un fantascientifico coi fiocchi, ricco di avventura e di intrighi da svelare.
L’incredibile di quel mondo al di là del lago, è tutta una scoperta sia per il lettore che per i protagonisti, Carly e Oliver, che insieme si ritrovano invischiati in una serie di vicende, alla ricerca dell’amico Bentley. Un luogo dove diffidare di chiunque, che sembra promettere una vita eterna intrisa di meraviglie, ma che fin da subito si rivela essere una realtà oscura ed enigmatica, difficile da comprendere e da districare. Un’ambientazione che non viene descritta troppo chiaramente, ma che rende l’idea proprio per quelle mezze descrizioni di ciò che i protagonisti si ritrovano ad affrontare.
Una lettura che mi ha conquistata per la sua capacità di incuriosirmi, una pagina dopo l’altra, sorprendermi e lasciarmi sulle spine, facendomi amare Carly, ma soprattutto Oliver e la sua forza d’animo. Ancora più entusiasmante ho trovato l’aspetto romance della vicenda, presente solo in secondo piano, ma che subisce più e più volte duri colpi, vittima come i protagonisti che affrontano le conseguenze della loro vita prima dell’altra parte con un realismo emozionale difficile da trovare nei romanzi di questo tipo.
Un amore quindi sofferto e dimenticato, che si intreccia ad una trama ricca di colpi di scena che costellano tutta la seconda parte del libro dando vita a dubbi e perplessità, ma anche e soprattutto a capovolgimenti delle parti sempre più sorprendenti, e in effetti fin dall’inizio l’autrice ha messo ben in chiaro che nulla è ciò sembra in questa storia.
Un’autrice dallo stile semplice ma intrigante, che coinvolge il lettore nonostante una narrazione in terza persona che salta da una situazione all’altra cambiando prospettiva a seconda dei personaggi coinvolti. Una penna capace di dare vita ad un racconto incredibilmente complesso, che proprio per questo acquisisce ancor più un valore narrativo, unendo le parole di Francesca Caldiani all’immaginazione del lettore.
Il finale è in effetti aperto, e la mente del lettore non può far altro che vagare in cerca di conclusioni, ricordando quegli indizi raccolti nel corso della lettura che sembrano pezzi di dieci puzzle diversi, ma che pian piano prendono posto nell’intricata rete degli eventi. Tuttavia quel finale quasi spezzato, mancato, quasi come se mancassero delle pagine è poco soddisfacente. Promette grandi risvolti nel sequel, ma lascia tutto troppo in sospeso, soprattutto al termine di una lettura che si lascia leggere in poche ore, con la fame di sapere dove l’autrice porterà i suoi lettori.
Un epilogo che stona con il resto del libro, mettendo in pausa un’avventura carica di emozioni, ma fortunatamente un solo carattere del romanzo che va ad equilibrarsi con gli aspetti positivi della lettura e che mi ha convinta a togliere un solo voto che spero di dare indietro con la conclusione del prossimo volume. La mia valutazione è infatti 4/5, un voto quasi pieno per un libro che ha saputo imbrigliarmi alle sue pagine, farmi credere in un mondo parallelo spiegato dalla scienza, con un’ambientazione tra il fantastico e il terrificante che dà un ulteriore spinta alla lettura.
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