Canto di Natale, di Charles Dickens (Edizione Rizzoli 2020)

Canto di Natale è il classico natalizio d’eccellenza, maè anche una storia efficace, un racconto che funziona, una lettura che comunica nonostante i fronzoli stilistici di Dickens, che tratta e racconta tematiche drammatiche che ci incuriosiscono e informano al contempo sul luogo e periodo storico in cui è ambientato.

Soprattutto è una storia totalizzante, perché ci troviamo a credere senza remore a ciò che di paranormale succede, lo stesso Dickens nella prima pagina ci pone di fronte a un test per capire se siamo pronti alla lettura, e grazie alla persuasione della sua penna finiamo inevitabilmente per superare l’esame, lasciandoci poi trasportare nel racconto.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

E pensare che la prima volta che lo trovai sulla libreria di mia mamma nemmeno volevo leggerlo. Lo tirai su per noia, senza troppa curiosità, e invece fin da subito si è rivelato uno dei miei preferiti.

In questa edizione è poi una lettura immersiva, una di quelle capaci di conquistare alla prima pagina e trasportare in poche ore al finale, senza riuscire a scollare gli occhi dalle pagine.

Questo carattere è sicuramente favorito dal testo su due colonne, che risulta così più agevole da affrontare nel corso della lettura, meno faticoso e più scorrevole. Al contempo le illustrazioni di Iacopo Bruno si prestano a raccontare perfettamente in modo visivo le scene e i personaggi che incontriamo nel corso del racconto. Sono illustrazioni che si amalgamano col testo, senza essere ingombranti, ma adattandosi nella forma allo scritto. Ci troviamo quindi pagine intere con scene intriganti, ma soprattutto dettagli e immagini in mezzo o a fianco del testo. 

Immagini che ammetto mi hanno aiutato a distaccarmi nella mia mente da quello del celebre cartone animato che fin dall’infanzia ho guardato e che rappresenta per me un punto fisso, ma che nelle letture precedenti ha sempre fatto da terzo incomodo, non permettendomi di immaginare personaggi e ambientazioni come invece sono descritti da Dickens. Lo stile di Iacopo Bruno invece è ciò che ha saputo distogliermi finalmente da quella visione e anche per questo la lettura del celebre classico di Natale in questa edizione è diventata la mia preferita tra quelle fatte finora negli anni.

Una ripubblicazione cui non posso far altro a questo punto che dare pieni voti, aggiungendola alla mia collezione delle edizioni speciali, da leggere e rileggere ammirandone ogni dettaglio.